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Auschwitz

Campo Nazista

Luogo: Polonia

Tipologia: lavoro, concetramento, sterminio

Apertura: 14 giugno 1940

Liberazione: 27 gennaio 1945

Numero morti: 1.100.000 persone

Visitabile:

STORIA

Fu il più grande complesso di campi di concentramento realizzati dal Regime Nazista ed ebbe un ruolo fondamentale nell’attuazione della Soluzione Finale: il piano nazista per assassinare gli Ebrei d'Europa.

Divenne rapidamente il più efficiente centro di sterminio della Germania nazista e simbolo universale del lager, ossia “fabbrica di morte”.

 

Ricopre 40 chilometri quadrati e, all’interno di questa superficie, erano presenti alcune aziende modello, agricole e di allevamento, dove i deportati venivano sfruttati, volute da Adolf Hitler.

È situato vicino alla città polacca di Oświęcim e comprende, oltre i 45 sottocampi, tre campi principali: Auschwitz I (maggio 1940); Auschwitz II o Auschwitz-Birkenau (gennaio1942); Auschwitz III o Auschwitz-Monowitz (ottobre 1942).

 

Tutti e tre i campi principali inizialmente erano destinati ai prigionieri selezionati per i lavori forzati ma, in seguito, il campo di Birkenau divenne anche centro di sterminio e, tra il 1940 ed il 1944, vi morirono più di 1.000.000 di prigionieri (la maggior parte ebrei).

 

Nel novembre 1943, Auschwitz II e Auschwitz III vennero trasformati in campi autonomi e, un anno esatto dopo, il primo dei due venne unito ad Auschwitz ed il secondo venne ribattezzato Monowitz.

CAMPI PRINCIPALI

Auschwitz I

Auschwitz II - Birkenau

Auschwitz III - Monowitz

La sua costruzione, basata su di una caserma abbandonata dell’artiglieria polacca, iniziò nel maggio 1940; fu il primo ad essere realizzato vicino a Oświęcim e campo principale. Era un Konzentrationslager (campo di concentramento) e fu reso operativo dal giugno 1940.

 

Durante il primo anno di esistenza, le SS e la polizia liberarono un’area di circa 40 chilometri quadrati decretandola “Zona di Sviluppo” ad esclusivo uso del campo ed aumentarono il numero di prigionieri destinati ai lavori forzati, così da poter allargare i confini del campo. I primi prigionieri furono sia criminali recidivi tedeschi trasferiti da Sachsenhausen, sia prigionieri politici polacchi trasferiti da Lodz.

 

Fu costruito con tre obiettivi:

  1. Incarcerare a tempo indeterminato i nemici del Regime nazista e delle autorità tedesche d'occupazione in Polonia;

  2. Avere rifornimento continuo di manodopera da destinare ai lavori forzati nelle imprese di proprietà di membri delle SS;

  3. Eliminare fisicamente piccoli gruppi all'interno della popolazione.

Venne costruita la prima camera a gas provvisoria al di sotto del Blocco 11 e, in seguito, ne venne ricavata una più grande e permanente dall’obitorio del Crematorio I, in un edificio separato.

 

Durante l’estate e l’autunno del 1941, cominciò ad essere utilizzato il gas Zyklon B e, in questo periodo, fu testato per la prima volta come strumento di sterminio ad Auschwitz I: il suo “successo” portò all’adozione di quest’ultimo in tutte le camere a gas del complesso di Auschwitz.

 

Nel Blocco 10 era presente un ospedale dove i medici delle SS effettuarono esperimenti pseudo-scientifici su neonati, gemelli, pazienti affetti da nanismo e sottoposero molti adulti alla sterilizzazione, alla castrazione e a prove di ipotermia.

 

Il Muro Nero, situato tra il crematorio e l’ospedale, era destinato alle esecuzioni di migliaia di prigionieri.

 

Furono uccise circa 70.000 persone in vari modi: camere a gas, condizioni lavorative, esecuzioni, percosse, torture, malattie, fame ed esperimenti medici.

La sua costruzione iniziò nell’ottobre 1941 nei pressi di Brzezinka. Era il Vernichtungslager (campo di sterminio); per questo motivo, aveva le strutture e le attrezzature di un centro di sterminio. Distava circa 3 chilometri dal campo principale e fu reso operativo dall’ottobre 1941.

Era il più esteso campo nazista del mondo intero - costituito da oltre una dozzina di settori, separati da recinti di filo spinato elettrificato, e fosse ardenti utilizzate per le vittime che non riuscivano a smaltire - e, difatti, fu quello che ebbe il maggior numero di prigionieri tra i tre campi del complesso di Auschwitz arrivando a contenere oltre 100.000 prigionieri contemporaneamente.

Includeva un campo femminile, uno maschile, uno per le famiglie Rom ed uno per le famiglie ebree trasferite dal ghetto di Theresienstadt.

Nel gennaio 1942, la prima camera a gas provvisoria cominciò ad operare ma fu smantellata e sostituita dalla seconda camera a gas che iniziò ad operare nel giugno 1942. Non furono ritenute sufficienti e, conseguenzialmente, vennero costruiti quattro crematori grandi tra il marzo ed il giugno 1943; ognuno di essi era costituito da tre parti: uno spogliatoio; una grande camera a gas; un’area contenente i forni crematori.

 

Dal 1942 fino all’estate 1944, arrivavano con regolarità treni carichi di ebrei provenienti da varie parti d’Europa.

Con l’inizio delle deportazioni ungheresi, Auschwitz-Birkenau raggiunse ottimi risultati, secondo i nazisti, per la riuscita della Soluzione Finale: di 426.000 deportati ne vennero mandati direttamente alle camere a gas circa 320.000, i restanti finirono ai lavori forzati.

 

All’arrivo i prigionieri venivano sottoposti ad un processo di selezione e quelli considerati “inabili al lavoro”, ossia la maggior parte, venivano condotti direttamente alle camere a gas - camuffate da grandi locali docce per ingannare le vittime e tenerle tranquille - ed immediatamente assassinati. Tutti gli effetti personali venivano confiscati e smistati all’intento del magazzino Kanada per poi essere imballati e spediti in Germania dove venivano distribuiti ai civili o utilizzati nell'industria.

Fino a novembre 1944, le operazioni di sterminio con le camere a gas continuarono fino al loro smantellamento su ordine di Heinrich Himmler.

 

Tra i primi giorni di ottobre 1944, a seguito della notizia che i tedeschi stavano pianificando di eliminarli tutti, diverse centinaia di prigionieri assegnati al lavoro forzato al Crematorio IV si ribellarono e, oltre ad uccidere tre guardie, fecero saltare il crematorio e la camera a gas annessa ad esso grazie all’esplosivo procurato di nascosto da alcune donne ebree assegnate ai lavori forzati in una fabbrica di armamenti. Vennero uccisi quasi tutti i prigionieri che parteciparono alla rivolta e le donne che introdussero l’esplosivo vennero impiccate pubblicamente, tra i primi giorni di gennaio 1945.

Era l’Arbeitslager (campo di lavoro), si trovava nei pressi dello stabilimento di gomma sintetica di Buna Werke, alla periferia di Monowice, e fu reso operativo dall’ottobre 1942.

 

All’interno si trovava un campo chiamato Educazione al Lavoro destinato ai prigionieri non ebrei riconosciuti colpevoli della violazione delle leggi naziste.

 

Prima della creazione del campo, i prigionieri venivano portati da Auschwitz I al Distaccamento Buna (inizialmente a piedi e poi con i treni).

Non appena nell’autunno 1942 iniziarono i lavori per la costruzione di Auschwitz III, i prigionieri destinati al lavoro forzato vi furono trasferiti stabilmente.

Ad Auschwitz I venivano registrati e tatuati sul braccio con un numero di identificazione i prigionieri selezionati per i lavori forzati e destinati a Monowitz. Questi dovevano lavorare in grandi aziende agricole; erano obbligati a lavorare nelle miniere di carbone, nelle cave, nelle imprese ittiche e nelle fabbriche di armi, come la German Equipment Works, creata nel 1941. In più, venivano sottoposti a una periodica selezione e se venivano ritenuti troppo deboli o malati per continuare a lavorare, venivano trasferiti a Birkenau e lì uccisi.

 

Alloggiò fino a 12.000 persone, tra i quali Primo Levi ed Ellie Wiesel.

STORIA

Nel gennaio 1945, all’avvicinarsi dell’Armata Rossa dell’URSS, le SS iniziarono ad evacuare sia i campi principali che quelli secondari e obbligarono circa 60.000 prigionieri ad una Marcia della Morte, verso altri campi in Germania ed in Austria, ma migliaia di questi prigionieri vennero uccisi ancor prima di lasciare i campi. Queste marce forzate procedevano in due direzioni: verso Nord-Ovest fino a Gliwice e verso Ovest fino a Wodzisław.

 

Circa 15.000 prigionieri decedettero durante queste evacuazioni forzate o a causa delle SS, che uccidevano chiunque rallentasse o non fosse più in grado di camminare; o a causa del freddo, della fame e di altri disagi che li affliggevano lungo il cammino.

 

Chi dei prigionieri riusciva a giungere a Gliwice o Wodzisław veniva caricato su treni merci e trasportati nei campi di concentramento in Germania ed in Austria: principalmente a Flossenbürg, Sachsenhausen, Gross-Rosen, Buchenwald, Dachau e Mauthausen. Molti non sopravvissero al viaggio.

 

L’esercito sovietico entrò ad Auschwitz, Birkenau e Monowitz liberando circa 7.000 prigionieri il 27 gennaio 1945 che divenne un giorno commemorativo dal 2005: Giorno della Memoria.

Nei blocks sono ancora presenti i capelli tagliati ai deportati non appena giungevano al campo e ai morti delle camere a gas. Venivano raccolti dai tedeschi per poi essere venduti o utilizzati per l’economia. Una volta spediti in Germania diventavano materassi, tessuti oppure venivano utilizzati per la costruzione di bombe a scoppio ritardato.

Quando ci fu la liberazione del campo vennero ritrovati 7 tonnellate di capelli in sacchi ammassati uno sopra l’altro… i capelli di una persona pesano all’incirca 40 o 50 grammi.

 

Nel 1947, il parlamento deliberò la creazione di un Memoriale che comprende l’area di Auschwitz I e Auschwitz II.

 

Il Memoriale fu progettato e collocato nel Blocco 21 del campo di Auschwitz dall’Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti grazie alla collaborazione degli architetti Lodovico e Alberico Belgiojoso, dello scrittore Primo Levi, del regista Nelo Risi, del pittore Pupino Samonà e del compositore Luigi Nono.

 

Fu allestito ad Auschwitz nel 1979 e dichiarato nello stesso anno patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Venne inaugurato nella primavera del 1980 nella città di Oświęcim. Venne smantellato nel 2016, rimontato circa 40 anni dopo la sua inaugurazione e, dopo un accurato restauro, inaugurato nel maggio 2018 a Firenze.

DEPORTATI ITALIANI

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Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.

- Primo Levi

VITTIME

  • Augusto Capon

  • Riccardo Dalla Volta

  • Sergio De Simone

  • Anna Disegni

  • Mario Finzi

  • Aurelia Josz

  • Riccardo Pacifici

  • Sissel Vogelmann

SOPRAVVISSUTI

  • Marta Ascoli

  • Edith Bruck

  • Andra Bucci

  • Tatiana Bucci

  • Enzo Camerino

  • Luigi Ferri

  • Nedo Fiano

  • Giuliana Fiorentino Tedeschi

  • Goti Hersokovits Bauer

  • Primo Levi

  • Settimio Limentani

  • Liana Millu

  • Frida Misul

  • Sami Modiano

  • Luciana Nissim Momigliano

  • Ondina Peteani

  • Bruno Piazza

  • Corrado Saralvo

  • Sofia Schafranov

  • Alberto Sed

  • Liliana Segre

  • Piera Sonnino

  • Settima Spizzichino

  • Arianna Szörényi

  • Piero Terracina

  • Alba Valech Capozzi

  • Shlomo Venezia

  • Elie Wiesel

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