Sachsenhausen
Campo Nazista
Luogo: Germania
Tipologia: lavoro
Apertura: 12 luglio 1936
Liberazione: 22 aprile1945
Numero morti: 100.000 persone
Visitabile: sì
STORIA
Il 12 luglio 1936 è stato aperto ufficialmente il campo di concentramento di Sachsenhausen, però prima esisteva già dal 1933 un primo campo di concentramento situato negli edifici di un birrificio abbandonato: era il primo luogo di prigionia degli oppositori politici del nazismo, esattamente come avveniva a Dachau, e nel ’35 le SS ne sono diventate i comandanti. Un anno dopo, seguendo le direttive di Himmler, è stato costruito il campo di Sachsenhausen. Alle origini il campo era classificato come campo di lavoro per prigionieri politici, la sua costruzione è terminata nel 1938 con la manodopera di 950 prigionieri del lager di Esterwegen, quasi nessuno di loro è sopravvissuto alle condizioni di lavoro e di vita. La vicinanza a Berlino ha reso il campo di Sachsenhausen fondamentale per il Reich, non solo come campo di concentramento ma anche come campo di addestramento delle Waffen-SS. Il campo ha conosciuto diverse evoluzioni, la prima nel 1938 con l’aggiunta di nuove baracche, poi nel 1940 con la costruzione di una seconda piazza per testare le calzature della Wehrmacht su diversi terreni.
Il complesso del campo comprende diverse strutture:
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Haftlingslager, il campo vero e proprio con pianta triangolare (unico nel suo genere);
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Kleineslager, costruito nel 1938 per contenere gli ebrei arrestati dopo la Notte dei Cristalli;
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Zellenbau, la prigione a forma di T, si tratta di un luogo di reclusione e tortura;
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Sonderlager, all’esterno del campo nato con lo scopo di isolare i prigionieri speciali e poi di contenere i prigionieri di guerra;
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Industriehof, erano diverse fabbriche e luoghi di lavoro forzato, comprende anche la Stazione Z, luogo di esecuzione la cui etimologia deriva dalla struttura stessa del campo, i prigionieri entravano dalla “Torre A” per poi uscire dalla “Stazione Z”;
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Kommandantur, l’amministrazione.
Il campo aveva in totale più di 60 baracche, oggi sono preservate solo la 38 e la 39 che ospitano due musei sulla vita quotidiana nel campo. Ognuna di queste baracche era costruita con al centro una zona per lavarsi e due ali in cui ognuna aveva tre file di letto a castello a tre piani, un bagno e una sala mensa. Il campo, inoltre, è stato protetto con filo elettrico e striscia di ghiaia interna che avrebbe dato il diritto alle guardie di sparare agli internati senza preavviso, chi uccideva qualcuno che tentava la fuga avrebbe ricevuto in cambio delle ricompense, come giorni di ferie.
I prigionieri nel campo erano impiegati in officine e imprese. Il lavoro a cui i prigionieri erano costretti era diversificato e comprendeva: sartoria, falegnameria, lavorazione dei metalli e laboratori elettrici. Dal ’42 in poi al campo principale sono stati aggiunti più di cento lager esterni e i prigionieri non lavoravano esclusivamente all’interno di essi ma erano spesso inviati a industrie di Berlino come: la Demag-Panzer, Henschel &Sohn, IG Farben, Allgemeine Elektricitäts-Gesellschaft, Dest, DAW, Siemens, Heinkel e Daimler-Benz. Molti dei prigionieri lavorava in una fabbrica di mattoni che alcuni dicono che servivano per la costruzione della Capitale Mondiale della Germania, la città dei sogni di Hitler. In questo campo è stata realizzata la più importante opera di contraffazione di banconote nella storia: i nazisti hanno raggruppato diversi falsificatori per la produzione in serie di banconote false e sono state rilasciate 133milioni di sterline e una quantità non specificata di dollari. Ilo scopo di tale operazione, voluta da Heydrich, era quello di colpire l’economia statunitense e inglese. I 142 “lavoratori” al contrario dei prigionieri comuni godevano di qualche privilegio: armadi personali, cibo a sufficienza, possibilità di mantenere i vestiti civili e leggere. L’intenzione iniziale delle SS era quella di uccidere tutti i lavoratori ma alcuni sopravvissero.I prigionieri nel campo erano impiegati in officine e imprese. Il lavoro a cui i prigionieri erano costretti era diversificato e comprendeva: sartoria, falegnameria, lavorazione dei metalli e laboratori elettrici. Dal ’42 in poi al campo principale sono stati aggiunti più di cento lager esterni e i prigionieri non lavoravano esclusivamente all’interno di essi ma erano spesso inviati a industrie di Berlino come: la Demag-Panzer, Henschel &Sohn, IG Farben, Allgemeine Elektricitäts-Gesellschaft, Dest, DAW, Siemens, Heinkel e Daimler-Benz. Molti dei prigionieri lavorava in una fabbrica di mattoni che alcuni dicono che servivano per la costruzione della Capitale Mondiale della Germania, la città dei sogni di Hitler. In questo campo è stata realizzata la più importante opera di contraffazione di banconote nella storia: i nazisti hanno raggruppato diversi falsificatori per la produzione in serie di banconote false e sono state rilasciate 133milioni di sterline e una quantità non specificata di dollari. Ilo scopo di tale operazione, voluta da Heydrich, era quello di colpire l’economia statunitense e inglese. I 142 “lavoratori” al contrario dei prigionieri comuni godevano di qualche privilegio: armadi personali, cibo a sufficienza, possibilità di mantenere i vestiti civili e leggere. L’intenzione iniziale delle SS era quella di uccidere tutti i lavoratori ma alcuni sopravvissero.
Nonostante la classificazione a campo di concentramento all’interno di esse erano solite le sperimentazioni di vari metodi di sterminio, soprattutto nella Stazione Z che era diventato il centro di esecuzione. Nei primi anni di attività le esecuzioni sommarie erano perpetrate in piccole stanze con musica di sottofondo dove i prigionieri erano mesi al muro dicendogli che dovevano prendere le misure e veniva sparato in testa attraverso un buco sul muro, il metodo è stato poi cambiato per sistemi più efficienti come l’impiccagione e le sparatorie che però creavano panico tra i prigionieri e rendevano il loro controllo molto più difficile portando quindi alla creazione di camere a gas. Quest’ultimo metodo è stato poi diffuso anche negli altri campi di sterminio, degli studi infatti hanno dimostrato come questo cambiamento di tecniche aveva reso i prigionieri più calmi e le SS meno intaccate a livello psicologico. C’è da dire che molti morivano di stenti, di fame, di dissenteria e polmonite a causa delle condizioni pessime di vita e di lavoro nel campo.
I prigionieri del campo hanno conosciuto punizioni estremamente dure. Gli internati assegnati alle prigioni soffrivano l’isolamento, malnutrizione estrema e spesso erano appesi con i polsi dietro la schiena. Chi tentava la fuga veniva impiccato pubblicamente. Erano costretti a correre 40km al giorno con pesi sulla schiena e a volte dopo essere stati costretti ad assumere sostanze come cocaina.
Ci sono accuse di test di droghe sperimentali nel 1944, la sostanza era denominata “D-IX” e doveva aumentare la resistenza e la performance dei soldati tedeschi.
Tra le vittime del campo vediamo prigionieri civili, politici e di guerra. Dal 1942 sono stati uccisi diversi membri dell’esercito alleato tra cui: sette uomini del Secondo Commando della British Army, quattro agenti della Special Operation Executive, i sopravvissuti dell’Operazione Checkmate, tra cui John Godwin che è stato in grado di uccidere il boia tedesco prima di morire. Il campo ha ospitato fuggitivi alleati, dissidenti tedeschi, disertori del nazismo, nazionalisti dell’Europa dell’Est e il leader ucraino tenuto in vita con la speranza di farlo schierare contro i sovietici. Sono stati uccisi più di cento soldati della resistenza olandese e verso la fine della guerra dei 13000 prigionieri di guerra dell’Armata Rossa oltre 10000 sono stati uccisi tramite fucilazione.
Nella primavera del 1945 il campo è stato preparato all’evacuazione a causa della veloce avanzata sovietica. Tra il 20 e il 21 aprile le SS del campo mandano l’ordine di marcia a 33000 internati verso nord-ovest, migliaia muoiono nel cammino. Il campo è stato liberato nella notte tra il 22 e il 23 aprile del 1945 dai reparti sovietici e polacchi e sono state trovate circa 3000 persone in fin di vita all’interno.
Nel 1955 la repubblica democratica tedesca, con una raccolta fondi, è stata in grado di iniziare i lavori per un sito monumentale di Sachsenhausen. Nel 1961 è stato inaugurato il “Sito commemorativo nazionale di Sachsenhausen”, il memoriale è stato strumentalizzato politicamente dalla RDT soprattutto durante le celebrazioni per la liberazione. Nel 1990 è stato aperto un museo sperata che documenta i crimini sovietici: tra il ’45 e il ’50 12000 persone sono morte di fame e malattia nel Speziallager. Nel ’93, con la riunificazione della Germania, il sito diventa proprietà della fondazione per i monumenti del Brandeburgo, il campo è aperto al pubblico e diversi edifici sono stati ricostruiti. Nello stesso anno è stata allestita la mostra permanente nel centro del campo.
DEPORTATI ITALIANI
Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.
- Primo Levi
VITTIME
Il campo ha imprigionato più di 500 italiani, la maggior parte di loro deportata dopo l’8 settembre 1942, si tratta di dissidenti politici, partigiana, collaboratori dei partigiani e clandestini.