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DIARIO DEI BAMBINI

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“Ricorda questo giorno; ricordalo bene, un giorno racconterai alle generazioni che verranno. Oggi alle 8 siamo stati chiusi nel ghetto. Vivo qui adesso; il mondo è separato da me e io sono separata dal mondo.”

 

Reina Spiegel 

Riflessione, sfogo, speranza

Riflessione, sfogo, speranza, queste sono le parole chiave che hanno portato ragazzini a scrivere sui loro piccoli diari quello che succedeva, quello che stava accadendo intorno e a loro. Delle rivelazioni al mondo intero di un incubo purtroppo reale, che toglieva la felicità e la spensieratezza che un giovane dovrebbe avere durante le sue prime fasi di crescita. 

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“Se solo potessi dire, è finita, muori solo una volta... Ma non posso, perché nonostante tutte queste atrocità, voglio vivere e aspettare il giorno dopo.”

 

Rutka Laskier 

Più di un milione di bambini

Vennero uccisi a causa del nazismo, e grazie alle pagine che alcuni di loro ci hanno lasciato ora è come se ci parlassero, ci raccontassero com’era la loro vita prima e durante lo scoppio di questo orrore. Chi scappava da paese in paese, chi cercava rifugio, i pianti e le lacrime versate per il dolore e la disperazione, la speranza che da piccola luce in fondo al tunnel man mano si spegneva. Sono tutti pezzetti di un grande puzzle che, se visti singolarmente, rappresentano tante vite diverse, ma nell’insieme sono la brutalità di un terribile evento.

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“Su molti negozi è scritto ‘Vietato l’accesso agli ebrei’. La mamma ha il viso gonfio a causa del cibo di pessima qualità che mangiamo.”

 

Petr Ginz

Avendo a disposizione vari diari, ci è stato possibile suddividerli in tipologie in base alla condizione dell’autore. Abbiamo diari di:  

Perseguitati, divenuti profughi: 

Contengono il dolore per aver subito un forte distacco dalla loro casa, dal loro paese Natale, dai loro amici, ed essere stati buttati con freddezza in un mondo fatto di corse contro la morte. 

Rifugiati: 

Con storie di persone diverse dalle altre, che li hanno aiutati nascondendoli nelle proprie abitazioni, rischiando pur di non lasciar morire chi non lo merita. 

Nascosti: 

Che ingannavano con false identità pur di riuscire a condurre una vita più normale possibile, nonostante la costante ansia e paura di venire denunciati e scoperti. 

Chi, nonostante i nascondigli e le false identità, veniva catturato e deportato in un campo di sterminio: 

In questi diari troviamo descrizioni di quello che veniva fatto ai bambini e agli altri ebrei catturati, come venivano trattati e cosa dovevano subire giorno dopo giorno. Molti dei piccoli autori sono morti nei lager e i loro scritti videro la luce grazie ai parenti rimasti vivi, pochi sono invece i sopravvissuti. 

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“Caro diario: sei il più fortunato del mondo, perché non puoi sentire. Non puoi sapere che cosa terribile ci sia accaduta. I tedeschi sono arrivati!” 

Eva Heyman

Tra tutti i diari scritti dai bambini durante l’olocausto il più famoso che ricordiamo è quello di Anna Frank. Adesso, partendo da lei, vedremo alcuni tra i ragazzini che hanno contribuito a mantenere vivo il ricordo dell’orrore purtroppo capitatogli. 

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Anna Frank

Nata a Francoforte il 12 Giugno 1929, ricevette all’età di dodici anni un piccolo quaderno che divenne il suo diario. In quel periodo lei e la sua famiglia vivevano nascosti in un appartamento lontani dalla loro città natale a causa dei nazisti, ed è di questo che iniziò a narrare. Nel 1944 la polizia tedesca trovò il nascondiglio e portò tutti gli ebrei che si nascondevano lì al campo di Auschwitz. Purtroppo Anna ha perso la vita in quel posto a causa di una malattia, fu il padre, unico sopravvissuto, a trovare il diario e a renderlo pubblico per far conoscere a tutti la verità. Tra le sue pagine viene descritta l’ansia e la paura di ogni giorno per essere scoperti, cosa succedeva nei campi e durante la guerra, le emozioni e i pensieri contrastanti tra positività e negatività. 

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Miriam Wattenberg

Conosciuta anche come Mery Berg, il suo diario è tra i primi a rivelare l’altra faccia della realtà. Nasce in Polonia il 10 ottobre 1924 da una madre di origine americana, rimasero per due anni in un campo di internamento in Francia in attesa di essere trasferiti negli USA, dato che gli ebrei con cittadinanza americana potevano essere scambiati con prigionieri di guerra. Arrivata in America decise di pubblicare sui giornali il suo diario, esponendo la sua storia. Una storia fatta di crudeltà e atrocità, tutto il male a cui erano sottoposti migliaia di ebrei. 

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Dawid Sierakowiak

Nato nel luglio del 1924, inizia a narrare la sua storia da poco prima del quindicesimo compleanno. Poco dopo si trova insieme alla sua famiglia in un ghetto, dove muori pochi anni dopo per tubercolosi. Il suo diario, oltre a concentrarsi su cosa accadeva nei campi, contiene un’analisi sul sistema nazista e la sua politica, aggiungendo dei commenti personali con punti di vista di tipo marxista. 

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Petr Ginz ed Eva Ginzovà

Due fratelli nati a Praga rispettivamente il primo febbraio 1928 e il 21 febbraio 1930, hanno due diari distinti scritti in modo e tempi differenti. Il diario di Petr inizia prima della deportazione in un lager nazista, descrivendo i sogni di un bambino, la sua manualità nello scrivere poesie e disegnare. Arrivato nel campo, però, la sua concentrazione si sposta su altro, scrivendo una serie di impegni culturali che servivano a distrarsi da quello che succedeva intorno e a lui. La sorella è in questo periodo che inizia a scrivere, parlando della sua giornata nel campo, quella che faceva e subiva, quello che accadeva agli altri ebrei. Alla fine solo la sorella riesce a salvarsi, è lei infatti a pubblicare i diari, il fratello muore all’interno di una camera a gas ad Aushwitz. 

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“Sulla strada per scuola ho contato 69 sceriffi”

(riferito agli ebrei che indossano la stella)

Petr Ginz

I Bambini, ragazzi, adolescenti, che hanno scritto pagine su quella che è stata la loro vita sono molteplici, ed è grazie a loro che molti hanno aperto gli occhi, che molti ancora oggi possono sapere e ricordare. 

Jutta Salzberg 

Elisabeth Kaufmann 

Werner Angress 

Mina Glucksman 

Anita Meyer 

Peter Feigl 

Irena Gluck 

Dawid Rubinowicz 

Ilya Gerber 

Helga Weissovà 

Paul Weiner 

Raymonde 

Abram Cytryn 

Etty Hillesum 

Lilly Cohn 

Klaus Langer 

Leja Jedwab 

Clara Kramer 

Reina Spiegel 

Moshe Flinker 

Reina Knoll 

Elsa Binder 

Tamara Lazersobn 

Eva Roubickovà 

Sarah Fishkin 

Nowodoworski 

Helga Deen 

Louise Jacobson 

Ruth Maier

Susi Hilsenrath 

Peter Feigl 

Otto Wolf 

Leo Silberman 

Janina Lewinson 

Halina Nelken 

Gabik Heller 

Alice Ehrmann 

 Leon Wells 

Hélène Berr 

Maria Eisenstein 

Rywka Lipszyc

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