
DOCUMENTAZIONE UFFICIALE NAZISTA
Una delle prove più franche viene fatta dagli stessi responsabili. I nazisti infatti registrarono con precisione burocratica la struttura dei campi di sterminio lasciando un’enorme quantità di documenti:
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La Conferenza di Wannsee tenuta nel 1942 nel quartier generale delle SS a Berlino, durante la quale gli ufficiali nazisti decisero l’attuazione di quella che sarà conosciuta come la “Soluzione Finale”.
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Ordini scritti, telegrammi e rapporti ufficiali che testimoniano la realizzazione di deportazioni e sterminio di massa.
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Registri dei treni che attestano il trasferimento di milioni di persone verso i campi di sterminio.
TESTIMONIANZE DI SOPRAVVISSUTI E TESTIMONI OCULARI
Le storie delle vittime che rimangono sono una delle prove più complete e, insieme, toccanti e dolorose dell’esistenza dell’Olocausto. Istanze di testimonianza includono:
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Le memorie e il diario di Anne Frank, rimasti nascosti in un rifugio segreto mentre la casa in cui vivevano veniva bonificata dall’influenza ebraica nei Paesi Bassi.
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Le relazioni di fuga di Vrba e Wetzlar, due prigionieri riusciti a fuggire da Auschwitz che riferivano al mondo esterno il funzionamento del campo.
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Migliaia di racconti individuali, apportati all’istituzione di Yad Vashem in Israele e al Museo dell’Olocausto di Washington, tra le altre.
PROVE FOTOGRAFICHE E FILMATI
Gli alleati liberatori ebbero la presenza di spirito di fare molte foto e riprese nei campi di concentramento, che sono oggi inconfutabilmente visibili:
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Foto scattate dalle truppe di paesi come Stati Uniti, Regno Unito e dell’Armata Rossa durante la liberazione di campi come Dachau, Buchenwald e Auschwitz.
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Gli album nazisti, con gli esempi più illustri che riguardano Auschwitz di Höcker, documentano la macchina devastante che aveva conquistato il continente.
PROVE MATERIALI: I RESTI DEI CAMPI DI STERMINIO
Anche dopo quasi 80 anni, ci sono molte prove tangibili che le situazioni di sterminio nell’Olocausto erano comuni: rovine delle camere a gas e inceneritori a Auschwitz-Birkenau e Treblinka, fosse comuni sugli siti di esecuzione di massa a Babij Yar e Ponary, oggetti personali delle vittime, tra cui scarpe, valigie e capelli, abbandonati nei campi e conservati come documentazione.
CONFESSIONI DEI RESPONSABILI
Molte delle persone coinvolte attivamente nella Shoah ne hanno parlato dopo, ammettendo le proprie responsabilità:
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Adolf Eichmann ha raccontato nel dettaglio i meccanismi logistici degli stermini durante il suo processo;
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Rudolf Höss ha scritto una confessione dettagliata su come gestiva il campo e il suo utilizzo delle camere a gas;
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I verbali dei processi di Norimberga, in cui sono state esposte tutte le prove documentate e orali dei testimoni.
CONCLUSIONE
Tutte queste prove raccolte nel tempo dimostrano l'evidente esistenza di tali crimini avvenuti nel secolo scorso. Questo materiale storico continua a essere fondamentale non solo per la ricerca accademica, ma anche per l’educazione e la lotta contro il negazionismo. Ricordare e documentare la verità è un dovere morale e storico.