

Buchenwald
Campo Nazista
Luogo: Germania
Tipologia: lavoro, concentramento
Apertura: 15 luglio 1937
Liberazione: 11 aprile 1945
Numero morti: 56.500 persone
Visitabile: sì
STORIA
Ai suoi albori il campo era impiegato come luogo di detenzione preventiva e punizione per oppositori politici, criminali comuni e testimoni di Geova.
Il primo gruppo di detenuti contava 149 persone e entrò nel campo nel luglio del 1937, a fine anno il campo contava 2.561 prigionieri.
Il campo è stato costruito in un luogo isolato, contava una cinquantina di baracche ed era protetto da filo spinato elettrificato e SS armate, a poca distanza dall'ingresso si erge il forno crematorio.
Inizialmente il "campo grande" comprendeva: la zona delle SS, la zona dei detenuti e quella "industriale". Nel 1938 venne costruito un ospedale e altri diciassette blocchi, nel 1942 fu ampliato ulteriormente con una zona per la "quarantena" chiamata "piccolo campo", e i prigionieri da soli uomini compresero negli anni anche donne e bambini.
Il 23 settembre 1938 ci fu la prima deportazione al campo di 2.200 ebrei austriaci altri 10.000 dopo la "Notte dei Cristalli" che furono costretti a lavorare per 15 ore al giorno, si aggiunsero velocemente anche prigionieri zingari e omosessuali.
Con l'inizio della Seconda Guerra Mondiale furono portati anche stranieri in numero sempre maggiore. Nel 1943 il campo contava 37.000 prigionieri e a inizio 1944 63.000, quando ci fu la liberazione del campo solo il 5% era di nazionalità tedesca.
Dopo il 1943 sia a Buchenwald sia nei suoi 135 distaccamenti iniziarono ad essere sfruttati i detenuti maschi nell'impresa bellica; l'anno successivo iniziarono a lavorare anche alcune donne.
Ci furono numerose uccisioni di massa dei prigionieri di guerra e molti morirono a causa degli esperimenti medici e degli abusi delle SS, impiccagioni e fucilazioni erano all'ordine del giorno, eseguite senza processo anche per semplici infrazioni delle regole di vita del campo.
Diventare prigionieri dei nazisti equivaleva a diventare loro schiavi e poi essere condannati a morte, Buchenwald infatti faceva capo al progetto di sterminio uccidendo in massa per denutrizione e lavoro forzato, non ci sono grandi camere a gas ma esistevano dei locali adibiti anche all'uccisione per gasazione. I prigionieri che non morivano per sfinimento ma non erano più utili venivano o spediti al Terzo Reich per essere ammazzatinei centri di eutanasia o soppressi sul posto con delle iniezioni, colpi di pistola, per impiccagione o con tanti altri sadici metodi.
Fino al 1940 le vittime venivano inviate al crematorio di Weimar, dal 1941 con l'installazione di un grande crematorio stabile a Buchenwald non ci fu bisogno di alcun trasferimento. Il sotterraneo del crematorio vedeva installati 48 ganci da macellaio ancora oggi visibile, qui avvenivano le impiccagioni e gli strangolamenti delle vittime che venivano ammassate come oggetti sui montacarichi per essere bruciate al piano dei forni. Sempre nel crematorio si vedono un ambulatorio medico, una sala settoria e un finto misuratore di altezza che serviva a nascondere una SS che avrebbe sparato alla testa del detenuto lì in piedi. Come nel blocco 61 anche in questo ambulatorio le vittime selezionate dalle SS, perché inutili, erano sottoposte a iniezioni al cuore o in vena di benzina o fenolo. A gennaio del 1945, con l'avanzata dell'Armata Rossa, il lager divenne la meta dei trasporti di evacuazione di Auschwitz e Gross-Rosen, queste evacuazioni fecero salire la popolazione del campo a 86.000 persone, di cui una parte fu costretta a vivere in una tendopoli. Ad aprile le SS cercarono di sgomberare il campo, si calcolano circa 15/25.000 morti che furono mandati verso mete incerte per "evacuazione". 21.000 prigionieri riuscirono a non o mettersi in marcia e a rimanere nel campo grazie a un rallentamento organizzato da alcuni resistenti. L'11 aprile 1945, giorno della liberazione del campo, vennero contati 16.000 internati, 4.000 ebrei e 1.000 bambini.
Fu uno dei campi autogestiti dai "triangoli verdi" (delinquenti comuni) e fu quello in cui fu maggiormente impiegato lo sterminio tramite lavoro forzato. I deportati servivano nella costruzione del campo stesso e di altri 130 campi e sottocampi esterni, alcuni vennero usati dalla BMW, e i beneficiari di questi lavori forzati non opponevano mai resistenza ai modi di fare delle SS e dei Kapo, diventando complici e diretti responsabili.
Periodicamente i prigionieri venivano selezionati dalle SS e coloro reputati inutili venivano inviati a Berneung o Sonnenstein dove venivano uccisi nelle camere a gas, ma accadevano uccisioni anche all'interno del campo, tramite iniezioni letali di benzina e fenolo.
Dalle testimonianze dei prigionieri i crimini giornalieri che accadevano nel campo disegnano un'immagine atroce: lavoro massacrante di 15 ore al giorno, violenze sui prigionieri, sadismo, condizioni igienico-sanitarie tali da favorire epidemie, esecuzioni per motivi inutili, cibo scarso e esperimenti su cavie umane.
Inoltre i prigionieri venivano usati come cavie da laboratorio, per alcuni esperimenti si hanno delle fonti certe come diari e documenti, per altri le prove sono poche e insufficienti.
Sappiamo per certo che a Buchenwald vennero effettuati esperimenti con la febbre gialla e l'influenza: non si sanno però quante furono le vittime.
Tra il dicembre 1943 e l'ottobre del 1944 i medici si dilettarono a studiare le reazioni ad alcuni veleni messi nel cibo dei prigionieri, la maggioranza di loro morivano immediatamente, gli altri venivano uccisi per poter fare le autopsie, per questo esperimento i prigionieri vennero anche sparati con proiettili avvelenati per testarne l'efficacia, a capo di questo esperimento c'era Joachim Mrugowsky che fu processato e impiccato nel 1948.
Hans Eisele fu invece responsabile delle vivisezioni che si effettuarono nel campo e dello "studio del comito" che induceva nei prigionieri con iniezioni di apomorfina, vennero uccise approssimativamente 300 persone per colpa di questo esperimento.
Allenback e Bruno Weber invece "studiarono" i gruppi sanguigni: facevano trasfusioni tra persone di gruppi diversi per il solo scopo di comprendere come accadeva il processo mortale a seguito di queste trasfusioni.
Un ulteriore esperimento che si verificava nel campo fu quello della sperimentazione del vaccino antipetecchiale, documentato dal diario di Erwin Ding-Schuler.
Dal luglio 1944 iniziarono le sperimentazioni volte a curare l'omosessualità sui deportati gay, tramite massicce dosi di testosterone, questa "ricerca" fu a cura di Carl Peter Vaernet che ottenne solo una strage di morte per un esperimento fallimentare.
Questo campo, tra le varie atrocità, fu teatro dell'operazione Aktion 14F13: l'eliminazione fisica di tutti i disabile, sotto gli ordini di Heinrich Himmler.
Waldemar Hoven, già distintosi per la sperimentazione del vaccino anti petecchiale, ebbe un ruolo primario nell'eutanasia dei prigionieri mentalmente disabili; si calcolano 1.000 morti a causa di queste uccisioni.
Il campo divenne famoso anche per la presenza di Ilse Koch, moglie del comandante. Conosciuta per la sua ferocia e sadismo fu soprannominata in vari modi dagli internati di Buchenwald: la cagna di Buchenwald, la strega di Buchenwald, la iena di Buchenwald e la donnaccia di Buchenwald.
La donna covava un feticcio per i tatuaggi dei prigionieri che faceva rimuovere dai loro corpi per conservarli. Si dice che la pelle dei prigionieri del blocco 50 (quello degli esperimenti medici) dopo la morte fosse stata presa e conciata per fare le cose più disparate.: copertine per libri, paralumi e altro per volere di Ilse Koch.
Fu processata nel 1947 a Dachau, prima condannata all'ergastolo e poi a soli quattro anni "per mancanza di prove evidenti", fu rilasciata nel 1949, ma ri-arrestata e ri-processata poco dopo a causa di proteste per la sua liberazione immotivata. Fu condannata all'ergastolo. Il 1 settembre 1967 fu trovata morta nella sua cella: si era suicidata impiccandosi.
L'11 aprile 1945, giorno della liberazione del campo, tra i sopravvissuti trovarono 904 bambini, cosa eccezionale perché secondo i criteri nazisti applicati ai lager le loro vite erano inutili e dannose, per cui trovare dei bambini in un campo fu una sorpresa per gli Alleati. Questo fatto fu chiarito dall'archivio nazista di Bad Arolsen: i bambini del blocco 66, 8 e 49 si trovavano in zone vietate anche per le SS, a causa di alcune voci che dicevano di un'infestazione da tifo. Questo miracolo fu reso possibile da alcuni prigionieri comunisti che si opposero al trasferimento dei bambini ad altri campi, garantendo così la loro sopravvivenza.
Tra questi bambini spiccano in particolar modo Elie Wiesel, futuro premio nobel per la pace e Yisrael Meir Lau futuro rabbino capo ashkenazita di Israele, ai tempi aveva 8 anni.
Buchenwald venne riaperto tra il 1945 e il 1950 dal governo sovietico, dopo la concessione del territorio alla Germania dell'Est. Venivano imprigionati gli oppositori dello stalinismo ed ex nazismo, in questo periodo si contano 7.100 morti.
Nel 1950 la maggior parte del campo fu demolita, lasciando il cancello principale, il forno crematorio, l'ospedale e le due torri di guardia.
DEPORTATI ITALIANI
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C’erano dei cartelli sui carri che indicavano la destinazione. Sugli altri carri c’erano scritti nomi come Dachau e Mauthausen, che avevamo già sentito nominare, mentre sul nostro abbiamo visto scritto 'Buchenwald', che per noi era un nome sconosciuto.
- Gilberto Salmoni
VITTIME
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Mafalda Di Savoia
SOPRAVVISSUTI
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Pio Bigo
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Gilberto Salmoni