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Flossenbürg

Campo Nazista

Luogo: Germania

Tipologia: lavoro, concentramento

Apertura: 3 maggio 1938

Liberazione: 23 aprile 1945

Numero morti: 30.000 persone

Visitabile:

STORIA

Fu un campo di concentramento nazista costruito nel maggio del 1938 dove vi furono circa 180000 prigionieri e 10000 morti a causa di: esecuzioni, uccisioni in seguito a selezioni, di freddo, di fame, di sete o uccisi dalle guardie perché non capaci di camminare.

 

Il lavoro forzato si svolgeva nell’industria aeronautica, nelle miniere e nelle cave di pietra. Chi non era in grado di lavorare veniva ucciso con un’iniezione di fenolo.

 

La zona di Flossenbürg presentava moltissime cave di granito. La costruzione di questo campo si colloca nel contesto della ristrutturazione del sistema di campo di concentramento che prevedeva, oltre l’imprigionamento, lo sfruttamento di manodopera portando i prigionieri alla morte per il troppo sforzo. Già da prima della fine della costruzione di quest’ultimo, durata 2 anni, i prigionieri venivano sfruttati nelle cave.

 

Nel 1940 fu costruito un forno crematorio ma si rivelò troppo piccolo per smaltire tutti i decessi sempre più in aumento e, per questo motivo, alcuni cadaveri vennero sotterrati in fosse comuni.

 

Nel 1942 venne fondato l’ente di gestione delle attività economiche delle SS-Wirtschafts- und Verwaltungshauptamt ed i comandanti vennero nominati responsabili. Dopo un anno, iniziò la produzione di componenti per il caccia Messerschmitt Bf 109.

Nel 1945 vi furono varie esecuzioni a seguito degli ordini assegnati direttamente da Adolf Hitler.

 

Come molti altri campi di concentramento, anche quest’ultimo possedeva un vasto sistema di 96 sottocampi: ognuno di essi presentava condizioni di lavoro e mortalità differenti.

 

All'inizio di aprile 1945 le SS iniziarono a far sparire le tracce dei propri misfatti dentro il campo. Verso la fine di questo mese, vi fu una Marcia della Morte eseguita da quattro colonne, composte da 2000 a 4000 persone ciascuna, e solo una di queste giunse al campo di Dachau dove varie truppe li attendevano per occuparsi dei malati e della sepoltura dei cadaveri ritrovati.

 

Il 23 aprile 1945 le prime truppe raggiunsero il campo dove si trovavano ancora circa 2000 detenuti abbandonati perché inabili alla marcia e in condizioni critiche.

 

I prigionieri italiani furono oltre 2 600; un elenco di circa mille deportati italiani morti a Flossenbürg dal settembre 1944 al 19 aprile 1945 venne stilato di nascosto da Ubaldo Pesapane, detenuto con funzioni di scrivano che aveva accesso ai registri; oggi è conservato insieme a memoriali e carteggi del maggiore Pesapane presso l'Archivio di Stato di Bolzano.

DEPORTATI ITALIANI

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La vita a Flossenbürg era un incubo quotidiano. Lavoravamo dalle prime luci dell'alba fino al tramonto, senza mai fermarci. La fame ci consuma, il freddo taglia le ossa, e la paura della morte è sempre lì, pronta a prendere chi non ce la fa. I nazisti ci trattano come bestie. Ogni giorno è una lotta per sopravvivere.

- Testimonianza di un deportato italiano a Flossenbürg, ripresa da "I deportati italiani a Flossenbürg" di Nannicini Streitberger

VITTIME

  • Angioletto Castiglioni

SOPRAVVISSUTI

  • Ferruccio Belli

  • Vittore Bocchetta

  • Eugenio Pertini

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