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Fossoli

Campo Nazista

Luogo: Italia

Tipologia: concentramento, transito

Apertura: luglio 1942

Liberazione: 8 settembre 1943

Numero morti: 64 persone

Visitabile:

STORIA

Nel 1942, nelle vicinanze di Carpi, nella provincia di Modena, il ministero della Guerra del Regno d'Italia istituì un campo di concentramento fascista denominato "Campo prigionieri di guerra n. 73" adibito alla detenzione dei soldati e dei sottufficiali alleati catturati nel Nord Africa.

 

Inizialmente attivo nel Campo vecchio, mentre si allestiscono alcune baracche nel Campo nuovo per le famiglie, il "Campo di concentramento ebrei" viene istituito: la RSI ha selezionato questo sito come uno dei luoghi in cui radunare gli ebrei italiani e stranieri, i quali sono stati privati dei loro diritti civili e politici.

 

I tedeschi hanno avviato le deportazioni degli ebrei già nel mese di febbraio: il primo convoglio diretto ad Auschwitz è partito il 22 febbraio, e tra i oltre 600 deportati c'era anche Primo Levi.

 

Il Campo nuovo passa sotto il controllo delle SS e assume la funzione di Campo di polizia e di transito: qui vengono rinchiusi gli ebrei e gli oppositori politici destinati alla deportazione in Germania.

 

Il Campo vecchio, ufficialmente gestito dalle autorità italiane, è principalmente destinato all'internamento di civili di nazionalità nemica, ma viene anche utilizzato per ospitare oppositori politici, ostaggi e cittadini requisiti per il "lavoro volontario" in Germania.

A causa dell'avvicinamento del fronte, con la liberazione di Roma il 4 giugno, e del potenziamento della presenza partigiana nella regione, il 15 luglio 1944 il Campo vecchio viene dichiarato ufficialmente chiuso e si decide di trasferire i detenuti presso Bolzano.

 

Sono stati confermati almeno sei convogli di ebrei e un convoglio particolarmente numeroso di deportati politici partiti il 21 giugno 1944 dal Campo nuovo di Fossoli. Molti di loro furono destinati a Mauthausen o ai suoi sottocampi. Durante i circa sette mesi di attività, circa 2800 ebrei passarono attraverso Fossoli, con la maggior parte di loro destinati ad Auschwitz o, in misura minore, a Bergen Belsen.

 

Mentre il Campo Vecchio viene progressivamente smantellato, il Campo Nuovo assume il ruolo di centro di raccolta per la mano d'opera prelevata in Italia e inviata a lavorare in Germania.

 

I superstiti ricordano la vita a Fossoli, forse in confronto con le esperienze successive nei lager tedeschi, come relativamente sopportabile, nonostante le difficoltà come la fame, la sovraffollamento, i parassiti e l'incertezza del destino futuro.

Tuttavia, questo periodo è stato segnato dalla tragica strage di Fossoli, nota anche come eccidio di Cibeno: uccisi 67 prigionieri a causa dell’uccisione di alcuni soldati tedeschi a Genova con cui i prigionieri non avevano nulla a che fare, ennesimo esempio della violenza insensata dei soldati nazisti.

Resta in funzione dal luglio 1942 all’8 settembre 1943. La mattina del 9 settembre, fu occupato militarmente dalle forze tedesche, le quali deportarono i prigionieri in Germania.

 

Con la fine della guerra per circa un quinquennio è stato abitato dalla comunità cattolica di Nomadelfia e successivamente, fino alla fine degli anni ’60 dai profughi giuliani e dalmati.

DEPORTATI ITALIANI

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La nostra vita in quel campo era una lotta continua contro la fame, il freddo, la sofferenza. Ogni giorno era una sfida. Ci dicevamo: 'Se sopravvivi, domani ce la fai. E così via, giorno per giorno.' La morte ci camminava accanto, ma noi cercavamo di non farcela prendere. Non avevamo nulla, ma avevamo la forza di resistere. La solidarietà tra di noi, la speranza di poter tornare a casa, ci teneva in vita.

- Luigi Sturniolo, "Memorie di un partigiano deportato"

VITTIME

  • Andrea Achille

  • Vincenzo Alagna

  • Enrico Arosio

  • Emilio Baletti

  • Bruno Balzarini

  • Giovanni Barbera

  • Vincenzo Bellino

  • Edo Bertaccini

  • Giovanni Bertoni

  • Primo Biagini

  • Carlo Bianchi

  • Marcello Bona

  • Ferdinando Brenna

  • Luigi Alberto Broglio

  • Francesco Caglio

  • Emanuele Giovanelli

  • Davide Guarenti

  • Walter Ghelfi

  • Emanuele Carioni

  • Davide Carlini

  • Brenno Cavallari

  • Ernesto Celada

  • Lino Ciceri

  • Alfonso Marco Cocquio

  • Antonio Colombo

  • Bruno Colombo

  • Roberto Culin

  • Manfredo Dal Pozzo

  • Ettore Dall'Asta

  • Carlo De Grandi

  • Armando Di Pietro

  • Ezio Dolla

  • Luigi Ferrighi

  • Luigi Frigerio

  • Alberto Antonio Fortunato Fugazza

  • Antonio Gambacorti Passerini

  • Antonio Ingeme

  • Jerzy Sas Kulczycki

  • Felice Lacerra

  • Pietro Lari

  • Michele Levrino

  • Bruno Liberti

  • Luigi Luraghi

  • Renato Mancini

  • Antonio Manzi

  • Gino Marini

  • Nilo Marsilio

  • Arturo Martinelli

  • Armando Mazzoli

  • Ernesto Messa

  • Franco Minonzio

  • Rino Molari

  • Gino Montini

  • Pietro Mormino

  • Giuseppe Palmero

  • Ubaldo Panceri

  • Arturo Pasut

  • Cesare Pompilio

  • Mario Pozzoli

  • Carlo Prina

  • Ettore Renacci

  • Giuseppe Robolotti

  • Corrado Tassinati

  • Napoleone Tirale

  • Milan Trebsé

  • Galileo Vercesi

  • Luigi Vercesi

SOPRAVVISSUTI

  • Giovanni Moretti

  • Giovanni Pirelli

  • Luigi Sturniolo

  • Mario Valente

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