

Hartheim
Campo Nazista
Luogo: Austria
Tipologia: sterminio
Apertura: maggio 1940
Liberazione: 1945
Numero morti: 18.000 persone
Visitabile: sì
STORIA
Il castello venne edificato nel corso del XVII secolo su preesistenti strutture. Dal 1938, l'edificio fu confiscato dai nazisti per ragioni strategiche: si trovava in una posizione isolata, vicino alla linea ferroviaria e non lontano dal campo di Mauthausen.
Durante i sedici mesi del programma T4, da maggio 1940 a settembre 1941, qui vennero uccise 18.000 persone. Una delle cause più comuni di morte era l'inalazione di monossido di carbonio all'interno di una camera a gas, costruita in una delle stanze al piano terra.
La procedura era sistematica: grazie all'assistenza dei medici e del personale delle cliniche e delle strutture ospedaliere tedesche, i pazienti selezionati per l'eliminazione venivano trasferiti alla stazione di Mauthausen, mentre ai familiari veniva detto che i loro cari sarebbero stati inviati in strutture più adeguate e preparate per gestire le loro patologie con cure e terapie più efficaci. Alla stazione, i pazienti venivano caricati su dei "pullmini blu" e trasportati fino al Castello di Hartheim.
All'ingresso, venivano compilati una scheda e un certificato di morte, ovviamente falsi, con cui si comunicava ai familiari il decesso del paziente, giustificandolo con date e motivazioni fasulle. La vittima veniva poi condotta nello spogliatoio e successivamente nella camera a gas; il suo corpo veniva infine bruciato nel forno crematorio del castello.
I numerosi certificati di morte redatti destarono sospetti tra i familiari delle vittime, e la sparizione di un numero considerevole di persone dalle strutture di cura iniziò a interrogare l'opinione pubblica. Questo portò all’interruzione del programma T4 nel settembre del 1941.
Il castello divenne un centro di eliminazione per i prigionieri deportati nei lager, ritenuti non idonei al lavoro a causa di debolezza o malattia, in base al programma Aktion 14f13.
Tra la fine del 1944 e l'inizio del 1945, cominciò lo smantellamento degli impianti di sterminio presenti nel castello: la camera a gas venne eliminata e il forno crematorio distrutto. L'ordine era di cancellare ogni traccia di quanto era avvenuto tra quelle mura. A partire da gennaio 1945, la comunità di suore, cacciata con l'occupazione del castello da parte dei nazisti, riprese possesso di quei luoghi.
Oggi, grazie agli scavi archeologici che hanno portato alla scoperta di grandi quantità di ceneri umane e di un'enorme quantità di oggetti appartenuti ai deportati qui eliminati, sono emerse le prove dello sterminio.
Dopo i restauri che hanno interessato l'edificio dal 1999 al 2003, il Castello di Hartheim è visitabile ed è a tutti gli effetti un sito commemorativo che ricorda le migliaia di vittime assassinate dai nazisti tra il 1940 e il 1944.
I piani superiori del castello sono inoltre la sede di un'associazione che si occupa di persone affette da disabilità.
DEPORTATI ITALIANI


Non ci sono evidenze documentate di deportati italiani in questo campo.