

Stutthof
Campo Nazista
Luogo: Polonia
Tipologia: lavoro, concentramento, internamento
Apertura: 2 settembre 1939
Liberazione: 9 maggio 1945
Numero morti: 65.000 persone
Visitabile: sì
STORIA
Sin dal 1936 le autorità di polizia tedesche della Città Libera di Danzica controllano e mantengono elenchi di circoli polacchi potenzialmente “pericolosi”; questi, nell’eventualità di un conflitto, sarebbero stati utilizzati come base per preparare una lista di elementi polacchi indesiderabili da arrestare. Nel luglio 1939, il Wachsturmbann “Eimann”, composto da personale appartenente alle SS-Totenkopfverbände, inizia delle ricerche per trovare diverse località adatte alla costruzione di nuovi campi. Viene selezionata la zona nei pressi di Stutthof: iniziano i lavori di preparazione con l’obiettivo di finire entro metà agosto 1939, grazie all’utilizzo di 500 prigionieri provenienti dalle carceri di Danzica. Il 2 settembre 1939, i primi 150 prigionieri vengono trasferiti qui, facendo diventare Stutthof il primo campo nazista situato fuori dalle frontiere del Reich. I prigionieri sono perlopiù membri dell’intellighenzia polacca ed attivisti di organizzazioni invise al nuovo regime. Il 15 settembre, il campo arriva a contare 6000 prigionieri, tra i quali anche prigionieri di guerra, insegnanti, sacerdoti e scienziati polacchi catturati a Danzica e nella regione della Pomerania; molti di questi vengono giustiziati dalle SS. Con il proseguire della guerra ed il conseguente ampliamento del campo, iniziano ad arrivare prigionieri anche dall’Unione Sovietica, dalla Danimarca e dalla Norvegia; all’interno del campo, a questo punto, ci sono prigionieri provenienti da 25 nazioni diverse.
Il campo cambia spesso il suo assetto amministrativo: inizialmente è un campo d’internamento civile amministrato dalla polizia di Danzica; successivamente passa ad essere un campo di rieducazione attraverso il lavoro amministrato dalla polizia di sicurezza; in conclusione, il 7 gennaio 1942, assume il suo ruolo definitivo, ossia quello di un campo di concentramento. Nel 1942, iniziano ad essere imprigionate anche donne; nel 1943, il campo originario viene ampliato: si passa da 3500 prigionieri a 57000 in soli quattro anni. Il complesso inizia, quindi, ad includere numerosi sottocampi. Molti internati vengono impiegati nelle imprese Deutsche Erd- und Steinwerke (DESt) e Deutsche Ausrüstungswerke (DAW). Nel 1933, diventa sempre più pressante l’impiego di manodopera forzata per l’industria degli armamenti tedeschi e, perciò, viene costruita una fabbrica aeronautica di proprietà della Focke-Wulf. In seguito, vengono incluse diverse unità ucraine per poter controllare il sempre in aumento numero di prigionieri. Le brutali condizioni di vita, la scarsa alimentazione e l'inesistente igiene scatenano all’interno del campo diverse epidemie di tifo. I prigionieri ammalati o reputati inabili al lavoro vengono periodicamente selezionati ed uccisi con iniezioni letali; nell’estate del 1943, il campo viene dotato di una camera a gas: le tipologie di prigionieri nominati in precedenza, dal 1944, iniziano ad essere uccisi con l’utilizzo del gas (Zyklon B).
Contemporaneamente, iniziano a giungere a Stutthof sempre più numerosi trasporti di ebrei destinati all’immediata uccisione nel contesto della “soluzione finale”. La prima operazione di sterminio documentata risale al 22 giugno 1944; a novembre dello stesso anno, le operazioni che utilizzavano il gas vengono sospese. Nel luglio e agosto 1944, giungono prigionieri ebrei dal campo estone di Klooga, da Białystok e da Varsavia; insieme a questi, ci sono anche trasporti da Auschwitz.
Verso la fine del 1944, con l’avanzare dell’Armata Rossa, il campo viene evacuato: circa 50000 prigionieri vengono costretti ad una marcia forzata verso i campi tedeschi; 5000 provenienti da alcuni sottocampi di Stutthof vengono condotti fino al Mar Baltico, costretti ad entrare in pieno inverno nelle acque gelide e, successivamente, mitragliati. Gli altri vengono fatti ritornare nel campo, abbandonato poco prima, a causa del taglio di tutte le vie di ritirata verso la Germania da parte delle forze sovietiche. In questa serie di marce e rientri nel freddo inverno polacco migliaia di deportati trovano la morte. Verso la fine di aprile 1945, i prigionieri del campo vengono, come in precedenza, condotti verso il Mar Baltico e portati via nave a Neuengamme e campi vicini a quest’ultimo. Durante quest’operazione muoiono circa 25000 prigionieri. Pochi giorni prima del termine della Seconda guerra mondiale, i sopravvissuti vengono trasferiti a Malmö, in Svezia, ed affidati alle cure della nazione neutrale.
Il 9 maggio 1945, Stutthof viene definitivamente liberato dalle forze sovietiche. Primo ad essere creato fuori dai confini del Reich ed anche ultimo ad essere liberato.
Molti documenti storici sul campo di Stutthof si sono persi durante la distruzione dei locali dal gennaio 1945 in poi; vi sono numerosi documenti bruciati, il resto impacchettato e trasportato insieme agli internati in evacuazione. Le SS, tuttavia, abbandonano i documenti in un fosso nell’area di Lauenburg e, quando l’esercito sovietico attraversa quell’aera, il tutto viene recuperato e mandato al consiglio direttivo della Croce Rossa polacca a Varsavia. Al momento, gli archivi del museo custodiscono 69000 unità di archiviazione.
Il Museo Stutthof, fondato nel 1962, è situato all’interno dell’ex campo e conserva, ricerca ed espone documenti d’archivio e artefatti storici. Ci sono esposizioni permanenti con video e artefatti, oggetti della vita nel campo, oggetti creati illegalmente, arte illegale creata dagli internati e opere d’arte del dopoguerra dedicate alla memoria delle vittime di Stutthof. Si nota l’impegno nel proteggere e investigare l’eredità del campo e dare consapevolezza degli effetti brutali ed inumani prodotti dai nazisti. Il tutto offre un’impressionante esperienza nelle vite delle persone che vi erano imprigionate.
Furono circa 140 i prigionieri italiani per motivi politici all’interno di questo campo.
DEPORTATI ITALIANI


Non ci sono evidenze documentate di deportati italiani in questo campo.