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FEMMINISMO

Femminismo e Parità di genere: origini e storia

Il femminismo è un movimento di natura sociale, culturale e politica la cui finalità è la creazione di reali condizioni di parità fra i generi in termini di diritti e di opportunità. Si tratta di una lotta che non vede opposti le donne e gli uomini, ma li vede coinvolti entrambi in un comune impegno per la eliminazione delle discriminazioni basate sul sesso e per la costruzione di una società più giusta per tutti. Il femminismo non ambisce a un cambio di schieramento di forze a vantaggio delle donne, mira piuttosto alla soppressione delle gerarchie oppressorie che gravano pesanti non solo sulle donne ma anche sugli uomini.

La Storia del Femminismo

Il femminismo ha attraversato diverse fasi nel corso della storia, date ognuna da particolari battaglie e fini.

La Prima Ondata (XIX - inizi XX secolo)

Questa fase del femminismo è prevalentemente caratterizzata dalla lotta per il suffragio, inteso come primo principio di pari diritti politici. Le donne, escluse dalla vita politica e giuridica, si organizzano per ottenere il diritto di voto e il riconoscimento all'apostolato scientifico. Fra le figure più rappresentative di tale periodo si annoverano le Suffragette in Inghilterra e negli Stati Uniti d'America. Donne come E. Pankhurst e la Susan B. Anthony guidano pubbliche manifestazioni a garanzia di che alle donne sia riconosciuto il diritto di concorrere alle decisioni politiche. Nel 1893 la Nuova-Zelanda apre la serie delle nazioni che sostengono il voto alle donne, cui stanno via via aderendo in numero crescente.

Le Donne nella Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale

Le donne non solo sostennero le forze d'esercito antifasciste, ma entrarono nella lotta come staffette e come partigiane. Le staffette facevano girare armi, rapporti e medicinali in mezzo alle linee nemiche e, sotto il peso del pericolo, contribuivano allo svolgimento delle operazioni clandestine. Non poche di loro furono arrestate, uccise, ma il loro contributo fu indispensabile. In Italia nomi come quello di Irma Bandiera, di Carla Capponi, di Tina Anselmi, ne danno la misura. La Resistenza mise anche in evidenza il proprio valore nella emancipazione politico-elettorale delle donne, oltre consapevolezza sulla loro importanza nella società.

La Seconda Ondata (anni '60 - '80)

Nel XX secolo è evidente che ottenuto il diritto al voto, non è garantita la reale parità. Negli anni 60 arriva la seconda ondata del femminismo, che si caratterizza per la rivendicazione pragmatica dell'uguaglianza nei riguardi del lavoro, della sfera sessuale e riproduttiva. Sul solco si pongono figure come Simone de Beauvoir, autrice del 'Secondo sesso' e Betty Friedan, con 'La mistica della femminilità', denunciatrice del ruolo asfissiante imposto alle donne del dopoguerra. Si lotta per l'aborto, per la parità retributiva e la cancellazione dei divieti femminili sul lavoro. Sorgono gruppi come il Movimento di liberazione delle donne.

 

La Terza Ondata (anni '90 - 2000)

Negli Anni '90 il femminismo si evolve verso una riscossione più allargata della differenza nel femminismo. Si riconosce che le donne soffrono forme diverse di oppressione. Nasce il concetto di intersezionalità e si sottolinea come accanto alla discriminazione sessuale s'intreccino altre forme di oppressione quali sono il razzismo, la classe e l'omofobia.

 

La Quarta Ondata (dal 2010 a oggi)

L'avvento della cultura digitale ha dato nuova vita al femminismo che ha saputo condividere in modo più serrato i nuovi luoghi virtuali: basti ricordare i successi di #MeToo, denunciante molestie sessuali e la violenza di genere, e di #TimesUp, nato per contrastare la violenza contro le donne nel mondo del lavoro. Combatte insieme a tante altre emergenze, come quella della cultura dello stupro, e affronta il sessismo dilagante nei media, le vaste e variegate forme di violenza di genere.

E a comporre il quadro, in evoluzione: la lotta per i diritti delle perone non binarie, per la parità di responsabilità genitoriale, per la presenza femminile in politica e nell'economia.​

Le Conquiste del Femminismo

Grazie alle lotte femministe, si sono ottenuti importanti successi:

  • Diritto di voto e accesso all'istruzione per le donne.

  • Miglioramento delle leggi contro la violenza di genere.

  • Adozione di misure per la parità salariale (anche se ancora non pienamente raggiunta).

  • Maggiore consapevolezza sulle discriminazioni legate al genere e al ruolo della donna nella società.

Disparità salariale tra uomini e donne:​

disparità salariale.png

​​Perché il Femminismo è ancora necessario

Nonostante i progressi, le disuguaglianze di genere persistono:

  • Le donne guadagnano in media il 20% in meno rispetto agli uomini per lo stesso lavoro.

  • Il "soffitto di cristallo" impedisce ancora a molte donne di accedere a posizioni di leadership.

  • Il carico di lavoro domestico è ancora sbilanciato: il 74% delle faccende domestiche ricade sulle donne.

  • In alcuni paesi, i diritti riproduttivi sono sotto attacco, limitando l'accesso all'aborto e alla contraccezione.​

Il Femminismo e la mascolinità tossica

Il femminismo non giova solo alle donne, ma anche agli uomini. Il patriarcato impone agli uomini di essere sempre forti, competitivi e privi di emozioni, alimentando la mascolinità tossica. Questo modello porta a:

  • Maggiore pressione psicologica sugli uomini, aumentando i tassi di suicidio maschile.

  • Difficoltà nell'esprimere emozioni e nel cercare supporto psicologico.

  • Relazioni squilibrate, basate sulla dominanza anziché sul rispetto reciproco.

L'importanza della Lotta Femminista

Il femminismo è una battaglia per la libertà di tutti. La sua intersezionalità lo rende un movimento che combatte non solo per le donne, ma anche per le persone LGBTQIA+, per le minoranze etniche e per tutti coloro che subiscono discriminazioni.

 

Il femminismo è il futuro, ed è un futuro che riguarda tutti.

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