
54
milioni
Il numero totale
delle vittime.
17
milioni
Vittime del processo di arianizzazione.
6
milioni
Ebrei vittime dell'Olocausto.
2193
giorni
La durata della Seconda Guerra Mondiale
Come si arriva alla Seconda Guerra Mondiale?
1938: l’anno che conduce direttamente alla più grande guerra nella storia dell’umanità.
Nel 1938 scoppiò la Guerra Civile Spagnola, che vide un intervento attivo della Germania nazista, dell'Italia fascista e delle brigate internazionali inviate dall’Unione Sovietica; si iniziò una microguerra europea\mondiale nella penisola iberica.
Nel ‘38 la Germania avviò il suo programma di espansionismo politico, aggressività politica e militare con l'obiettivo di conquistare uno "spazio vitale”; un progetto di allargamento dei confini della Germania, il Terzo Reich doveva attuare l’espansionismo territoriale e unire (pangermanesimo) in un unico Stato i popoli di lingua tedesca. In cima a questo progetto c'era l'annessione dell'Austria e dei territori dei Sudeti (Cecoslovacchia).
12-13 marzo del 1938: ANNESSIONE DELL’AUSTRIA (Anschluss) Anschluss fu un grande successo diplomatico, politico, militare di Hitler. Egli, austriaco di nascita, che già nel ‘34 aveva l’ambizione di annettere l’Austria, nel marzo del ‘38 raggiuge il suo obiettivo, mobilitando i nazisti e i pro-nazisti presenti sul territorio austriaco con manifestazioni, violenze, attentati, giungendo alle dimissioni del cancelliere, Arthur Seyß-Inquart.
L’11 marzo del ‘38 il capo di nazisti austriaci, nuovo capo del governo fantoccio, chiede l’intervento delle truppe tedesche per placcare le tenzioni tra nazisti e antinazisti. Hitler manda le truppe con l’idea di salvare l’Austria, annettendola.
Cosa fanno le altre potenze europee?
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Inghilterra: Il primo ministro inglese, Chamberlain preferì adottare una politica di appeasement, la politica del dialogo, di pacificazione rispetto a Germania, cercando di contenere le rivendicazioni espansioniste del Terzo reich per via diplomatica. Soltanto una minoranza di liberal conservatori guidati da Wiston Churchill contesta questa linea politica.
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Italia: Mussolini tacque, perché aveva ottenuto da Hitler la garanzia dell'inviolabili della frontiera del Brennero.
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Francia: Cade il governo di sinistra e vanno al governo i repubblicani conservatori, i quali sono per il non intervento rispetto a Germania.
Tacquero tutte le potenze Europee e così venne lasciata alla Germania la possibilità di inglobare l’Austria.
In Europa il ricordo spaventoso della Prima guerra mondiale era ancora troppo vivo: l'ipotesi di un nuovo conflitto era inaccettabile. Insomma, Londra e Parigi pensavano che il prezzo della pace potesse essere pagato da altri, confidando la prima nella potenza della propria flotta e la seconda su un esercito e un sistema di difesa, che avrebbero dovuto porla al riparo da ogni rischio.
Settembre 1938: LA CONFERENZA DI MONACO
La Germania nazista aveva già annessa l’Austria, rivendicando i principi di pangermanesimo, e ora le ambizioni espansionistiche dei nazisti si spostano a un milione di abitanti dei Sudeti di lingua e cultura tedesca, che vivono in una regione della Cecoslovacchia. Hitler nuovamente mobilita i nazisti Sudeti, i quali chiedono di essere liberati. A Monaco di Baviera si ritrovano i capi di stato della Francia, della Germania, dell’Inghilterra e dell’Italia, altri capi di stato minori per decidere del destino della Cecoslovacchia, che non era stata neppure invitata al tavolo delle trattative. Anche l’Unione Sovietica fu esclusa dalla conferenza. Alla Conferenza di Monaco Hitler dichiara di voler contribuire nell’autodeterminazione dei Sudeti e che la Germania Nazista dopo si sarebbe fermata con questa politica espansiva. Mussolini si fa garante dell’onestà e legalità di quella richiesta. 28-30 settembre 1938 si firma l’accordo con il quale la regione Sudeti della Cecoslovacchia viene concessa alle richieste del Terzo Reich.
15 marzo 1939: OCCUPAZIONE TEDESCA DELLA CECOSLOVACCHIA
Hitler usando a pretesto le tenzioni interne tra le due nazionalità maggioritarie, la ceca e la Slovacca, invade la capitale Praga e il restante territorio, istituendovi il protettorato di Boemia e Moravia, che diveniva parte del "Grande Reich"; mentre la Slovacchia diventa uno stato indipendente, che però aveva un governo collaborazionista subalterno a Berlino. Anche in questa occasione i governi europei non si opposero. Churchill, in contrapposizione con la politica di appeasement adottato dagli inglesi, pronunciò una frase destinata a diventare celebre: “Regno Unito e Franci potevamo scegliere la guerra e il disonore. Hanno scelto il disonore. Avranno la Guerra.”
1° settembre 1939: SECONDA GUERRA MONDIALE
Le cause del conflitto:
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Patto di Versailles
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La crisi del ‘29
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L'aggressività nazista
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L'appeasement inglese e francese
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La corsa al riarmo
Solo quando le mire si rivolsero alla Polonia e si rese evidente che gli obiettivi di Hitler andavano ben oltre i territori, dove erano presenti le popolazioni tedesche ed egli puntava a modificare completamente la carta d'Europa, Londra e Parigi abbandonarono la politica delle concessioni, elaborando un sistema di alleanze militari con Polonia, Olanda, Belgio, Romania e Turchia. Nel frattempo, Mussolini cercò di reagire alla condizione di isolamento in cui lo aveva posto l'attivismo di Hitler con l'occupazione unilaterale dell'Albania.
L'iniziativa complicò ulteriormente i rapporti dell'Italia con la Francia e l'Inghilterra; così Italia e Germania firmano il Patto d'Acciaio (maggio 1939), che impegna le due potenze ad aiutarsi reciprocamente in caso di conflitto. Ad agosto Hitler firmò un accordo con L'URSS (Patto di non aggressione Molotov-Ribbentrop), corredato da un protocollo segreto che prevedeva la divisione dell'Europa orientale in due sfere di influenza, una tedesca e una sovietica. In questo modo Hitler evitava di dover combattere su due fronti, mentre Stalin si prendeva il tempo per riorganizzare il suo esercito. La politica aggressiva della Germania nazista scatenò una guerra destinata a diventare il più vasto conflitto della storia, con ben 55 milioni di morti. Ciò avvenne anche perché le principali democrazie europee (Francia e Gran Bretagna) non intuirono quali fossero gli obiettivi di Hitler. D'altra parte, anche l'unione Sovietica di Stalin, firmando il patto di non aggressione con la Germania, finì per assecondare i piani nazisti per l'invasione della polonia, che innescò la Seconda guerra mondiale.
Come erano divisi i paesi?
Clicca su ogni mamma per scoprire la storia della seconda guerra mondiale del paese.
CONSEGUENZE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
1. Impatti Politici e Geopolitici
Ridistribuzione del potere globale
La guerra ha portato alla fine dell’egemonia europea e all’ascesa degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica come superpotenze. Questo ha segnato l’inizio della Guerra Fredda, una lunga fase di tensioni ideologiche, politiche e militari che ha diviso il mondo in due blocchi contrapposti.
Decolonizzazione e riorganizzazione degli imperi coloniali
Il conflitto ha accelerato il processo di decolonizzazione. Numerosi paesi in Asia, Africa e Medio Oriente hanno iniziato a lottare per la propria indipendenza, segnando la fine degli imperi coloniali europei e l’emergere di nuove nazioni sovrane.
Nascita di nuove istituzioni internazionali
Per evitare il ripetersi di conflitti così distruttivi, vennero create importanti istituzioni internazionali. La fondazione delle Nazioni Unite, del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della Banca Mondiale mirava a promuovere la cooperazione internazionale, la sicurezza collettiva e la stabilità economica.
2. Conseguenze Economiche
Distruzione e ricostruzione
Le vaste aree di distruzione in Europa e in Asia richiesero enormi sforzi di ricostruzione. Il Piano Marshall, ad esempio, fu fondamentale per la ripresa economica dell’Europa occidentale, fornendo aiuti economici e tecnici per la ricostruzione delle infrastrutture e dell’industria.
Riorganizzazione economica e innovazione tecnologica
Il dopoguerra vide una profonda trasformazione dei sistemi economici, con una maggiore enfasi sulla pianificazione economica e sulla cooperazione internazionale. L’accelerazione degli sviluppi tecnologici e industriali durante il conflitto contribuì a promuovere nuove tecnologie e metodi di produzione che avrebbero segnato la seconda metà del XX secolo.
Cambiamenti nel lavoro e nella società
Il passaggio da economie incentrate sulla produzione bellica a economie di consumo portò a significative trasformazioni del mercato del lavoro, inclusa la crescita del settore dei servizi e una maggiore partecipazione delle donne nel mondo del lavoro, dovuta anche al loro ruolo durante la guerra.
3. Trasformazioni Sociali e Culturali
Ricostruzione dell’identità nazionale
Il dopoguerra fu un momento di introspezione per molte società, che cercarono di ricostruire la propria identità dopo le devastazioni e le divisioni causate dal conflitto. Questo processo portò a un rinnovato interesse per la memoria storica e alla necessità di affrontare e comprendere le atrocità passate.
Cambiamenti demografici e migrazioni
La guerra causò enormi perdite umane e un vasto movimento di popolazioni, sia per sfollamenti forzati sia per migrazioni volontarie. Le ricostruzioni post-belliche portarono alla creazione di nuove dinamiche demografiche, con un’attenzione particolare all’integrazione di rifugiati e minoranze.
Impatto sulla cultura e sull’arte
Le esperienze traumatiche della guerra influenzarono profondamente la letteratura, il cinema, la musica e le arti visive, dando vita a opere che cercavano di interpretare il dolore, la resilienza e la speranza per un futuro migliore. Questo periodo vide anche la nascita di nuovi movimenti culturali che miravano a promuovere valori di pace e cooperazione.
4. Conseguenze Giuridiche e Diritti Umani
Processi di giustizia internazionale
I crimini di guerra e le atrocità commesse durante il conflitto portarono all’istituzione dei processi di Norimberga e ad altri procedimenti giudiziari internazionali. Questi processi furono fondamentali per stabilire principi di responsabilità penale individuale e per gettare le basi del diritto internazionale moderno.
Evoluzione dei diritti umani
La consapevolezza delle violazioni dei diritti umani durante il conflitto ha spinto la comunità internazionale a elaborare strumenti giuridici per la protezione dei diritti fondamentali. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 rappresenta uno dei risultati più significativi, ponendo le basi per la promozione della dignità e della libertà a livello globale.
5. Implicazioni per il Futuro e la Memoria
Educazione e memoria storica
Il ricordo degli orrori della guerra è diventato un pilastro fondamentale per l’educazione alle nuove generazioni. La memoria storica serve a ricordare non solo le sofferenze passate, ma anche a insegnare l’importanza della pace, della giustizia e della cooperazione internazionale per prevenire futuri conflitti.
Sviluppo della cooperazione internazionale
Le lezioni apprese dalla Seconda Guerra Mondiale hanno spinto verso una maggiore integrazione e collaborazione tra le nazioni. Questo spirito cooperativo ha contribuito alla formazione di organizzazioni multilaterali e a un impegno condiviso nella promozione della pace e della sicurezza globale, elementi essenziali per un futuro più stabile e prospero.