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FAQ

  • Cos'è la Shoah?
    La Shoah è il termine che viene usato per indicare lo sterminio sistematico da parte del regime di Adolf Hitler e dei suoi alleati, di oltre 6 milioni di Ebrei.
  • Cosa significa "Olocausto"?
    La parola Olocausto deriva dal greco, ὁλόκαυστος, ovvero bruciato interamente; era inizialmente utilizzato per indicare la più retta forma di sacrificio nella religione ebraica. Tuttavia, nell’ultimo secolo, tale accezione diviene tristemente nota per lo sterminio e la persecuzione sistematica di circa sei milioni di Ebrei. In quanto originariamente parola legata al giudaismo, questa ambiguità ha infastidito diverse comunità, ed è per questo che viene più spesso utilizzato un termine più adatto, Shoah, legato al significato di “distruzione”. Nonostante questa preferenza di espressione, il mondo anglosassone usa tuttora, in prevalenza, il termine “Holocaust”.
  • Come iniziò la persecuzione?
    Hitler espresse le sue idee antisemite già ai tempi della pubblicazione del Mein Kampf nel 1925. Al suo interno descrisse come, sulla base di alcuni documenti falsi intitolati Protocolli dei Savi di Sion, che sostenevano l'esistenza di una cospirazione ebraica che mirava alla conquista di tutto il mondo. Inoltre il dittatore affermò all'interno del suo scritto che la distruzione dei più deboli era più umana rispetto alla loro protezione e che distruggerli avrebbe dato lo spazio e la purezza che i più forti meritano. IL TRIONFO DEL NAZIONALSOCIALISMO Con la presa di potere del partito nazionalsocialista di Hitler cominciarono le prime vere e proprie lotte contro gli ebrei. Uno dei punti più importanti del programma del partito era infatti proprio questo dal momento che il popolo ebraico, oltre ad essere considerato di natura inferiore, si pensava fosse anche uno dei responsabili della sconfitta della Germania nel primo conflitto mondiale. Il 1° aprile 1933 vennero emanate le prime leggi antisemite che vietavano agli ebrei di assumete impieghi civili e libere professioni (ad esempio medici, avvocati o insegnanti). All'interno delle scuole benne introdotta una regola che poneva un numero massimo di studenti ebrei che venne successivamente portato a 0. LE LEGGI DI NORIMBERGA Il 15 settembre 1935 entrarono in vigore le Leggi di Norimberga, si tratta di tre oggi emanate dal Reich che aggiunsero maggiori costrizioni al popolo ebraico: - La legge sulla protezione del sangue e dell'onore tedesco con la quale furono vietati i matrimoni misti e quelli celebrati in passato non furono più riconosciuti come validi. - La legge sulla cittadinanza del Reich che prevedeva la divisione della popolazione tedesca in due classi distinte: i tedeschi di sangue, che godevano di pieni diritti politici e civili, e coloro che erano ritenuti "membri di razze esterne" con diritti e poteri limitati. Ovviamente gli ebrei facevano parte di quest'ultima categoria e venne tolto loro il diritto di voto e vennero completamente esclusi dagli impieghi pubblici. - La legge sulla bandiera del Reich che stabiliva che la svastica diventasse il simbolo sulla bandiera della Germania. PRIMA DELLA GUERRA Durante gli anni che precedettero la guerra l'odio verso gli ebrei aumentò esponenzialmente. vennero emanate numerosissime leggi che limitavano sempre di più i diritti della popolazione ebraica e l'antisemitismo tedesco cominciò ad espandersi anche fuori dalla Germania causa della forte influenza che lo stato era in grado di esercitare in gran parte dell'Europa. Il 12 novembre 1938 venne imposta una tassa aggiuntiva per comunità ebraica con l'aggiunta di un decreto che li escludeva completamente e definitivamente dall'economica tedesca. tra la fine del 1938 e l'inizio del 1939 le proprietà appartenenti a persone della comunità ebraica diventarono proprietà dello stato così come anche tutti i loro oggetti di valore. venne addirittura imposto un segno di riconoscimento obbligatorio: la stella di David. Durante quegli anni divennero frequenti anche le violenze da parte degli ufficiali nazisti, l'esempio più famoso avvenne tra il 9 e il 10 novembre 1938, momento che passò alla storia come Notte dei Cristalli. Per organizzazione de funzionario nazista Joseph Goebbels le truppe di Hitler devastarono edifici e proprietà della comunità ebraica, provocando anche numerose vittime. Si parla di 36 uomini uccisi e altri gravemente feriti, inoltre vennero distrutti più di 800 negozi, e più di 200 edifici tra case e sinagoghe. I GHETTI EBRAICI Con la conquista della Polonia da parte della Germani Reinhard Heydrich, capo dell'SD (servizio di sicurezza tedesco), venne incaricato di gestire tutte le numerose comunità ebraiche presenti nei territori conquistati. Egli identificò dei luoghi in cui evacuare tutti gli ebrei, i cosiddetti ghetti. La soluzione trovata da Heydrich fu considerata ottimale anche per la prospettiva di un futuro in cui le misure antiebraiche sarebbero potute diventare ancora più stringenti. I ghetti diventarono ben presto luoghi invivibili, troppa affollati e completamente isolati dalle altre città. Quasi subito fame, malattie e povertà cominciarono a regnare, si verificarono di conseguenza un alto tasso di microcriminalità e di morte. Uno dei motivi principali per la creazione dei ghetti ebraici fu per agevolare le deportazioni all'interno dei campi di sterminio, costruiti apposta per risolvere la "questione ebraica". Il primo a diventare operativo fu Chelmno, nel dicembre 1941.
  • Cos'è la soluzione finale?
    Verso la fine del 1940 i nazisti iniziarono ad utilizzare l’eufemismo Soluzione Finale per indicare in un primo momento gli spostamenti forzati e le deportazioni della popolazione ebraica e, nell’agosto 1941, per indicare il piano per l’annientamento di quest’ultimi. Quest’eufemismo servì per nascondere il genocidio messo in atto da una parte e dall’altra era semplicemente una giustificazione ideologica. FASI La persecuzione e la segregazione degli ebrei venne messa in atto durante varie fasi. A seguito dell’ascesa di Adolf Hitler il razzismo di stato causò la legislazione antiebraica: mirata ad isolare sistematicamente la popolazione ebraica, costringendoli all’emigrazione, così da rendere il territorio tedesco libero da ebrei: judenfrei. LE LEGGI DI NORIMBERGA Il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP) intraprese una serie di misure così da escludere gli ebrei dalla vita pubblica. Nel 1933, con la promulgazione delle leggi di Norimberga venne culminata la politica discriminatoria. La propaganda nazista incrementò l’odio della popolazione ariana nei confronti di quella ebraica, attraverso un’ossessiva campagna di stampa che causò in seguito la Notte dei Cristalli. A causa di questa tragica situazione, la popolazione ebraica decise, dove possibile, di emigrare. IL PROGETTO MADAGASCAR Poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, venne posto un progetto per l’emigrazione forzata degli ebrei nell’isola di Madagascar, in quel periodo colonia francese. Vennero eseguiti numerosi colloqui tra Germania e Francia ma non si arrivò ad un punto d’incontro ma, a seguito della conquista tedesca della Francia, il progetto venne ripreso. Ad ostacolare il progetto fu la Gran Bretagna. ETIOPIA Allora colonia italiana, venne proposta come futuro territorio autonomo ebraico da parte di Benito Mussolini a Adolf Hitler ma non si sa se quest’ultimo prese in considerazione il progetto propostogli. GHETTI ORIENTALI A seguito della conquista, da parte dei tedeschi, di Polonia, Belgio, Paesi Bassi, Francia, Danimarca e Norvegia venne ampliato il problema ebraico. Venne attuata la deportazione degli ebrei verso i territori del Governatorato Generale, con la costruzione di ghetti: ossia quartieri appositi dove gli ebrei potessero essere, oltre che isolati, tenuti sotto controllo da parte dei nazisti. Qui, ebrei polacchi e dell’Europa orientale furono costretti a vivere in pessime condizioni a causa del sovraffollamento e della malnutrizione. All’inizio della Seconda Guerra Mondiale, la politica antiebraica si intensificò: ci fu l’incarcerazione in un primo momento e, in seguito, l’assassino dell’intera popolazione ebraica europea. Nel giugno 1941, vennero attuate le operazioni di eliminazione di massa e vennero introdotte, nell’autunno dello stesso anno, apposite camere a gas mobili con l'obiettivo di uccidere gli ebrei più velocemente. Nel luglio 1941, venne assegnato a Heinrich Himmler l’incarico di garantire sicurezza nelle zone occupate dell’URSS. Dopo poche settimane, Hermann Göring (leader nazista) autorizzò Reinhard Heydrich (generale delle SS) ad iniziare i preparativi per la messa in atto della completa soluzione del problema ebraico. Nell’autunno dello stesso anno, venne messa in atto l’Operazione Reinhard: il progetto di eliminazione sistematica degli ebrei residenti nel Governatorato Generale. Per facilitare maggiormente l’assassinio della popolazione ebraica, vennero costruiti dei campi di sterminio: Belzec, Sobibor e Treblinka. Questi campi erano stati creati appositamente per l’eliminazione di massa. Nella primavera del 1942, venne stabilito che Auschwitz-Birkenau venisse utilizzato come campo di sterminio e qui vennero uccisi circa 1.000.000 di ebrei. Vennero uccisi nei vari campi di sterminio approssimativamente 2.500.000 ebrei; tramite gas velenoso o fucilazione. CONFERENZA DI WANNSEE Avvenne nel gennaio 1942 e fu una discussione condotta da un gruppo di ufficiali per decidere le modalità della soluzione finale della questione ebraica. Quest’incontro fu il primo dove venne discussa la Soluzione Finale tra i nazisti. A causa di questa cosiddetta Soluzione Finale vennero uccisi, senza alcuna pietà, 6.000.000 di ebrei (uomini, donne e bambini).
  • Dove e quanti erano i campi?
    I campi nazisti erano divisi in diverse categorie e secondo uno schema gerarchico: (segue dopo immagine) Campi di Lavoro: Avevano una funzione logistica; i prigiornieri venivano ammassati in questi campi in attesa di essere deportati nei campi di sterminio. Campi di transito: Costruiti esclusivamente per portare a termine lo sterminio di massa e soprattutto "la soluzione finale". I principali campi erano Auschwitz (1.500.000 vittime), Treblinka (900.000 vittime), Belzec ( 400.000 vittime), Sobibor (170.000 vittime), Chelmno (150.000 vittime). Molti campi erano non solo di sterminio, ma anche di concentramento e di lavoro. Campi per prigionieri di guerra: Campi dedicati alla detenzione dei civili, considerati un pericolo per il Reich, al lavoro forzato e all'eliminazione di piccoli gruppi di prigionieri. I nazisti crearono centinaia di questi campi, i cui principali erano 20; tuttavia considerando i campi e i sottocampi si arriva a svariate migliaia. Il primo e uno dei più famosi fu proprio Dachau, in cui persero la vita 41.500 vite, e ne transitarono 200.000 (secondo il Museo di Dachau). Un grande numero fu assassinato anche a Lublin-Majdanek (100.000 vittime), e Bergen-Belsen (50.000 vittime, tra cui Anna Frank). Campi di sterminio: I prigionieri venivano sottoposti a lavori usuranti e pesanti; tutto il lavoro veniva trasformato, dai nazisiti, in guadagno economico. Uno dei più famosi è quello di Monowitz (nel quale fu deportato Primo Levi, in cui sarà ambieNtato Se questo è un uomo). Campi di Concentramento: Erano dedicati ai prigionieri di guerra. In Italia, e probabilmente uno con il maggior numero di vittime per questo tipo di campo (20.000), il più tristemente noto era quello di Sparanise.
  • Come si individuavano gli ebrei?
    Norimberga fu il luogo dove si discusse l'attuazione della più importante misura antisemita, qui, il 15 settembre 1935 ne furono poste le basi: - venne scritta la legge per la protezione della purezza del sangue e delll'onore tedesco, che proibiva le relazioni sessuali e i matrimoni tra ebrei e tedeschi; - venne scritta la legge sulla cittadinanza del risch, nella quale gli ebrei vennero definiti sudditi. 4 Novembre 1935, i Nazisti definiscono un "ebreo": chiunque, con due nonni Ebrei, appartenesse alla Comunità Ebraica al 15 settembre 1935, o vi fosse entrato successivamente; chiunque fosse sposato con un "Ebreo" dal 15 settembre 1935; chiunque discenda da un matrimonio o relazione extraconiugale con un Ebreo, dal 15 settembre 1935; Gli Ebrei non erano gli unici a contaminare la razza ariana per i nazisti; tra questi vi erano anche i Sinti e Rom, gli omosessuali, i dissidenti politici, i malati, i disabili. Ma come venivano trovati? Adesso andavano cercati e stanati, a tale scopo il processo di ricerca e deportazione era ben studiato e seguiva una logica di coinvolgimento e sottomissione della massa: RICERCA ED ESCLUSIONE Tutti gli appartenenti ai gruppi, venivano identificati pubblicamente, e destinati all'esclusione ed emarginazione sociale ed economica. PROPAGANDA ANTISEMITA La propaganda nazista stereotipava questi gruppi, mostrandoli come parassiti, fonte di ogni male nel mondo. CONTROLLO ISTITUZIONI CULTURALI Il controllo assoluto delle istituzioni diede la possibilità di divulgare la propaganda antisemita, dando al tutto una connotazione culturale errata. A tal scopo fu organizzata una mostra nel 1937 a Monaco (L'Ebreo Errante) dove questi venivano rappresentati come ratti e portati di malattie, da sopprimere per il bene della società Tedesca. PROPAGANDA DEL GENOCIDIO La maggior parte dei Tedeschi accettò questa discriminazione e tutte le misure adottate crearono contro gli Ebrei un'atmosfera di diffidenza, di violenza esplicita. Questo preparò la popolazione a misure più dure, come la deportazione prima, il genocidio poi.
  • Quante furono le vittime e quanti i sopravvissuti?
    Ci è impossibile dare un numero ufficiale a quelle che furono le vittime e i sopravvissuti alla Shoah o in generale alla Seconda Guerra Mondiale, questo anche per la cura dei nazisti di distruggere quante più evidenze possibile delle loro azioni, fortunatamente senza riuscirci in modo completo. Il numero dei sopravvissuti varia a secondo della nazione, questo anche perché non tutti gli stati garantirono lo stesso appoggio ai nazisti nell'identificare gli Ebrei da deportare. Tra gli stati meno colpiti troviamo: Finlandia, quasi tutti sopravvissuti, Albania, Bulgari e Danimarca, oltre all'Italia e Francia, con l'80%. Di seguito si riportano i numeri stimati delle vittime per ogni categoria di perseguitati; è da tenere in considerazione che sono dati suscettibili ad integrazione qualora siano ritrovati nuovi documenti. PER UN TOTALE CHE SUPERA I 17 MILIONI DI VITTIME. I numeri di Auschwitz furono terribili: . i deportati ebrei: 1.100.000 - i polacchi: 150.000 - i rom: 23.000 - i prigionieri di guerra sovietici: 15.000 - i prigionieri di guerra di altre etnie: 25.000 Di questi ne morirono il 1.100.000, di cui il 90% erano ebrei (990.000). I sopravvissuti, si calcola che siano circa mezzo milione i superstiti dai campi di concentramento, di cui 200.000 ebrei. Intorno al 20% di loro morì nei giorni successivi alla liberazione poiché troppo deboli o morti suicidati. Si raggiunge, così, il numero di 400.000-420.000 di cui 150-170.000 ebrei. Tra di loro un migliaio di ebrei italiani, tra cui ricordiamo quelli che hanno destinato la propria vita alla testimonianza come: Primo Levi, Liliana Segre, Piero Terracina, Settimio Spizzichino, Sami Modiano, le sorelle Bucci e altri. [li trovi qui]
  • Cosa sono il revisionismo e il negazionismo?
    Revisionismo storiografico: In storiografia il revisionismo è la riesaminazione dei fatti storici su nuove interpretazioni e prove considerando tutte le parti come testimoni eguali tra loro. Gli storici revisionisti di solito sono di “minoranza”, che non tanto da perdere quanto da guadagnare nello scontrarsi con la visione tradizionale, che può dunque essere consolidata, modificata o chiarificata.Gli storici, e l’umanità tutta, sono influenzati dal progredire del tempo, quindi con il progresso cambiano ed evolvono anche le influenze culturali, che modificano anche la prospettiva degli storici. Ciò che era sicuro un tempo ora non è più accertato e con l’evoluzione del pensiero si arriva a conclusioni più oggettive e reali di ciò che fu nel passato. Ma è anche vero che il revisionismo storico può essere usato come mezzo per influenzare le ideologie politiche della massa e ottenere consensi popolari modificando il modo di vedere certi personaggi del passato e cambiando il significato di alcuni movimenti. Alcuni esempi di revisionismo che riguardano il fascismo sono: le ipotesi di Renzo De Felice, che nonostante le sue ricerche siano riconosciute come generalmente scrupolose vengono piegate per negare le responsabilità del fascismo; Giorgio Pisanò fu un filofascista aperto, le cui ricerche furono per molto tempo associate alla destra. Negazionismo: è un forma di revisionismo storico, che nega l’esistenza di alcuni avvenimenti, in particolare del periodo nazista e fascista e della seconda guerra mondiale. Il negazionismo dell’Olocausto è una corrente antistorica che nega la veridicità dell’Olocausto, ammettendo che sia una finzione per demonizzare la Germania; coloro che sostengono queste tesi si definiscono persone che pretendono prove e come storici interessati a rivedere gli studi che essi chiamano “mensogna olocaustica”. In questo caso la comunità scientifica ha contestato l’uso di revisionismo perché questa linea di pensiero si focalizza sul negare completamente l’esistenza dell’Olocausto e della persecuzione degli ebrei. Alcuni paesi hanno configurato questa ideologia come illecita, altri invece puniscono ogni sorta di negazione del genocidio avvenuto negli anni ‘40. I primi rifiuti della responsabilità tedesca negli eventi della Seconda Guerra Mondiale furono formulati a partire dagli anni ‘50, secondo queste tesi l’ebraismo mondiale avrebbe dichiarato guerra alla Germania nel ‘33, e i nazisti avrebbero semplicemente risposto ai loro attacchi. Un esempio che spicca che fa capire il perchè del termine negazionismo è il “caso Irving”, che con i suoi studi storici cercò di dimostrare che Hitler era in effetti all’oscuro della soluzione finale, per poi negare ogni traccia dell’Olocausto fino ad asserire che il Diario dei Anna Frank fosse stato scritto dal padre.
  • Chi proteggeva gli ebrei?
    Molte furono le figure, seppure controverse, e i paesi che cercando di salvare quanti più ebrei possibili, tra questi vi erano anche i semplici cittadini, che a prescindere dal numero di persone salvate, dimostrarono tanto coraggio, rischiando la propria vita, coraggio che a volte viene a mancare in situazioni meno estreme. Tra le figure più controverse ritroviamo Papa Pio XII, che nel 1943 tramite il Vicariato di Stato, attestò l'extraterritorialità di ogni chiesa come luogo sacro e quindi inviolabile. Questo perché una speranza, un rifugio per fuggire dai nazisti fu spesso dato da chiese Cristiani, conventi e istituti religiosi; qui si nascosero ebrei, insegnadogli preghiere e la vita Cristiana, per farli confondere al meglio. Tuttavia non solo la Chiesa difese la vita degli Ebrei, ma molti cittadini e paesi: A Budapest, i diplomatici Giorgio Perlasca, Raoul Wallenberg, e Carl Lutz, fornirono agli ebrei decine di migliaia di "certificati di protezione" o lasciapassare. A Cracovia, Schindler, salvò più di mille lavoratori ebrei nella fabbrica, impedendo loro la deportazione ad Auschwitz. Da questa storia nasce il celeberrimo film di Spielberg. In Italia, Francia e Belgio, le reti clandestine organizzate da comunità cristiane salvarono migliaia di vite. In Polonia l'Esercito Nazionale (AK) diede il sostegno agli ebrei. Lo Zegota, era stato istituto per fornire beni di prima necessità agli ebrei, supporto e salvataggio; infatti era il nome in codice del Consiglio per l'aiuto agli Ebrei. La Danimarca, occupata dai Tedeschi, fu sede della più grande e completa operazione di salvataggio. La Polizia Segreta Tedesca, aveva progettato di pianificare tutti gli ebrei danesi, ma la Resistenza, organizzòun'operazione per mandarli al sicuro in Svezia. (circa 7.500 ebrei)
  • La gente non ne era a conoscenza?
    La popolazione venne ingannata dal nuovo apparato propagandistico statale: vennero diffusi messaggi accattivanti dell'unità nazionale e di un futuro utopistico.
  • Perchè la Shoah?
    I TESTIMONI DELLA SHOAH "Nella tradizione ebraica l'ordine di ricordare è categorico. Questo dovere, però, non si esaurisce con l'atto cognitivo del rilordare, ma deve essere connesso sia al suo significato, sia all'azione che esso implica. Oggi noi che abbiamo il ricordo inciso nei nostri cuori e nella nostra carne, dobbiamo passare la fiaccola della memoria alla prossima generazione. Vi tramandiamo anche la lezione fondamentale dell'ebraismo, quella per cui l'esercizio deve essere il fondamento e il fulcro delle vostre energie per poter creare un mondo migliore." Yad Vashem Secondo un'analisi svolta dallo storico della Shoah, Marcello Pezzetti, gli ebrei italiani sopravvissuti alla deportazione che al momento vivono in Italia sono circa dieci. Altri, di cui non si può conoscere il numero, vivono tra gli Stati Uniti e Israele. Riportiamo la storia di queste persone, che negli anni si sono dedicate alla trasmissione della Memoria da sempre nostro oggetto di interesse sincero. LE STORIE Diari dei bambini durante l'Olocausto Almeno 1.100.000 bambini e adolescenti ebrei furono uccisi durante l’Olocausto. Tra i milioni che subirono la persecuzione per mano dei nazisti e degli alleati dell’Asse, solo pochi scrissero diari e appunti che siano stati preservati fino ai giorni nostri. Nei loro resoconti, questi giovani scrittori documentavano le loro esperienze, condividevano i loro sentimenti e riflettevano sui traumi sopportati durante quegli anni da incubo.
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