

Sparanise
Campo Nazista
Luogo: Italia
Tipologia: concentramento
Apertura: 14 settembre 1943
Liberazione: 25 aprile 1945
Numero morti: ignoto
Visitabile: no
STORIA
Situato a Sparanise in provincia di Caserta, in Italia. In origine viene allestito in un deposito militare costruito nel 1940 dagli italiani; a seguito dell’armistizio tedesco, viene confiscato ed utilizzato per internarvi prigionieri di guerra britannici. Dopo poco, vi internano temporaneamente militari e civili italiani in attesa di essere impiegati come manodopera nei campi di concentramento in Germania ed in altri territori (la maggior parte nel campo di Dachau).
Il campo è recintato da alti reticolati e sorvegliato incessantemente da sentinelle tedesche. Inoltre, nel deposito merci della stazione di Sparanise, un capannone in muratura di tufo, conserva centinaia di pareti di legno utilizzate per costruire le baracche in legno di pino, abete, massello di abete e rivestite ai lati da tavole di 13cm anch’esse di abete.
Non vi è alcuna cucina da campo, nessuna fontana per bere, alcun servizio igienico e, per ciò, vi è un fetore insopportabile. I prigionieri sono ridotti a livello delle bestie: con la biancheria intima sporca e maleodorante, la barba non rasa da giorni ed i pidocchi che infestano tutto il corpo.
Un ruolo importante e decisivo viene svolto dalle donne di Sparanise, definite “fronte interno”. Queste, una volta raccolto cibo, indumenti e tutto ciò che poteva servire ai prigionieri, e si recano al campo di concentramento. Mentre alcune di loro intrattengono i tedeschi, le altre aiutano i prigionieri a scappare, nascondendoli poi nelle loro case.
DEPORTATI ITALIANI


Non ci sono evidenze documentate di deportati italiani in questo campo.