

Falstad
Campo Nazista
Luogo: Norvegia
Tipologia: lavoro, transito, prigionia
Apertura: settembre 1941
Liberazione: maggio 1945
Numero morti: 200 persone
Visitabile: sì
STORIA
Situato nel villaggio di Ekne, in quello che fu il comune di Skogn nella contea di Trøndelag, in Norvegia, è inizialmente un collegio per ragazzi fondato nell’ambito del movimento di riforma del sistema penale in Europa. Nel 1895, una volta raccolti i fondi necessari, acquisisce la fattoria Nedre Falstad: lo scopo della struttura diviene quello di soddisfare i bisogni dei “deviati” e dei giovani criminali attraverso l’uso dell’istruzione, del lavoro e dello “spirito cristiano”. Lo stesso anno il tutto va a fuoco, nel 1910, vengono ricostruiti nuovi edifici. Nel 1921, ha luogo un ulteriore incendio ed i nuovi edifici vengono, conseguenzialmente, basati su progetti carcerari più moderni che presentano un cortile al centro di un edificio rettangolare.
Nell’agosto 1941, le autorità naziste visitano per la prima volta quest’edificio: viene deciso successivamente, nel settembre 1941, di utilizzarlo come campo di prigionia. I primi prigionieri sono circa 170 danesi che dopo essersi offerti volontari di far parte dell’Organizzazione Todt si rifiutano di farne parte. I prigionieri passano tre mesi nel campo ed iniziano la costruzione del recinto di filo spinato e delle torri di avvistamento.
Il campo passa sotto il controllo delle SS e della Gestapo. Il numero di prigionieri inizia a crescere in modo esponenziale e vengono, quindi, costruiti nuovi edifici: le baracche della prigione si trovano a sud-est dell’edificio principale; gli edifici di servizio si trovano lungo il perimetro; gli alloggi dei comandanti si trovano sull’altra sponda del fiume; le tre torri di guardia si trovano in luoghi strategici così da poter tenere il tutto sotto sorveglianza. Nonostante il campo sia destinato ai prigionieri politici, vengono rinchiusi qui anche diverse migliaia di prigionieri di guerra, di cui la maggior parte portati in Germania o in Polonia o nel campo di Grini. Il campo di Falstad è tristemente conosciuto anche per il suo uso come campo di transito per la deportazione degli ebrei norvegesi verso Auschwitz. La caratteristica principale rimane, però, il lavoro forzato: gli abusi sono di giorno in giorno sempre più frequenti.
In più, i comandanti usano la foresta, che si trova nelle vicinanze del campo, come luogo per le esecuzioni dei prigionieri di guerra ed anche, in seguito, ai processi farsa dei prigionieri politici ed ebrei. Il tutto inizia, il 7 marzo 1942, quando 5 uomini (tutti ebrei tranne uno) vengono fucilati.
Il 6 ottobre 1942, le autorità naziste impongono la legge marziale ed almeno 200 prigionieri, norvegesi e non, vengono uccisi nella foresta in questione; il 13 novembre 1942, altri 2 ebrei perdono la vita allo stesso modo; il 16 febbraio un combattente della resistenza viene giustiziato. Nell’estate 1943, dopo un cambio nel comando, le condizioni di vita migliorano. Tra il 4 e il 5 maggio 1945, le autorità del campo bruciarono tutti i documenti e cercano di riesumare e nascondere i corpi delle loro vittime, affondandone circa 25 nella baia vicino al campo. Il campo viene liberato di lì a poco. Gli sforzi per trovare, riesumare, identificare e seppellire le vittime sono ancora in corso: la stima iniziale di 200 morti è da considerarsi minima.
Dopo la guerra il campo viene utilizzato per i prigionieri nazisti, sotto il nome di campo di lavoro forzato di Innherrad. Tra il 1951 ed il 1992, il campo torna alla funzione originaria di scuola, questa volta per disabili mentali: durante questo periodo ci sono una serie di cambi di nomi.
Nel 1947, Olav V di Norvegia, principe ereditario norvegese, inaugura un monumento che riveste un ruolo centrale nelle cerimonie commemorative e negli anniversari.
Nell’agosto 2000, viene istituito lo Stiftelsen Falstadsenteret, museo e centro nazionale per la documentazione.
DEPORTATI ITALIANI
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Non ci sono evidenze documentate di deportati italiani in questo campo.