

Sobibór
Campo Nazista
Luogo: Polonia
Tipologia: sterminio
Apertura: 16 maggio 1942
Liberazione: 1943
Numero morti: 25.000 persone
Visitabile: sì
STORIA
Sobibór è stato uno dei campi costruiti nell’ambito dell’Aktion Reinhard: l’operazione di sterminio degli ebrei presenti nel Governatorato Generale, nella Polonia occupata ed è stata ideata da chi le ha dato il nome, Reinhard Heydrich. A marzo del 1942 arriva il capomastro Richard Thomalla, capitano delle SS, che in un mese fa costruire il campo a un gruppo di ebrei e prigionieri ucraini di un campo vicino, una volta conclusa la costruzione vengono fucilati.
Il campo era piccolo e lo staff proveniva dal programma eutanasia con conoscenze radicate nell’uso delle camere a gas. Era di forma rettangolare e aveva una doppia recinzione di filo spinato alta tre metri, questa recinzione era parzialmente intrecciata con rami di pino per impedire la visuale chiara del campo all’esterno e il lager era circondato da 50 metri di campo minato.
Il campo aveva tre aree interne.
AREE INTERNE
Campo I
Campo II
Campo III
Vorlager, amministrazione delle SS, cancello di ingresso, spazio per 20 vagoni, alloggi delle SS e delle guardie ucraine, officine per commando di ebrei.
Zona di “accoglienza” in cui gli ebrei passavano prima di morire, avveniva la divisione per sesso, la consegna dei beni e la costrizione a svestirsi, alle donne tagliavano i capelli, e durante tutto ciò un’orchestra suonava, c’erano baracche di deposito, una casa forestale, un’area agricola e una piccola cappella cattolica.
Zona di sterminio, c’erano tre camere a gas, le fosse comuni e gli alloggi dei prigionieri lavoratori, nel luglio del ’42 per far fronte all’aumento di trasporti le camere a gas sono state rimpiazzate da un edificio più grande con sei camere a gas e aveva una capacità complessiva di 1300 morti contemporanei.
STORIA
Il campo entra in funzione a maggio di quell’anno e ospita ebrei polacchi, tedeschi, austriaci e cecoslovacchi. In poco meno di due mesi vengono eliminati tra i 90000 e i 100000 ebrei. Ad agosto il comandante viene sostituito da Franz Reichleitner che aumenta l’efficacia del campo: tutti i convogli che arrivavano venivano liquidati in giornata. I trasporti hanno avuto un’interruzione tra agosto e settembre per riprendere ad ottobre. Da ottobre a giugno sono stati uccisi 70000-80000 ebrei. Il 12 febbraio Himmler è venuto per assistere al processo di eliminazione. A marzo sono stati massacrati 4000 ebrei francesi, tra marzo e luglio 35000 ebrei olandesi tutti provenienti da Westerbork. Con questi ultimi le SS hanno perfezionato la menzogna del campo di sosta, chiedevano ai prigionieri di scrivere alle famiglie e di dare buone notizie per poi ucciderli sistematicamente. A settembre sono stati uccisi 14000 ebrei provenienti da Minsk, Vilna e Lida, ad ottobre sono morti 25000 ebrei slovacchi. Nell’estate del ’42 per cancellare le prove dello sterminio i corpi delle vittime sono stati riesumati e cremati dagli stessi detenuti: era un modo per scaricare o condividere la colpa dello sterminio.
Ogni giorno al campo arrivava almeno un convoglio di ebrei e i nazisti celavano la verità fino alla fine, un altoparlante comunicava ai deportati che si trovavano in un campo di transito e che poi sarebbero andati verso est per lavorare e per evitare eventuali malattie epidemiche era necessario fare una doccia e disinfestare gli abiti. Gli uomini e i ragazzi erano separati dalle donne e i bambini e i diversi gruppi iniziavano a dirigersi verso la morte, ogni passaggio doveva essere fatto velocemente per evitare casi di resistenza. Veniva ordinato di spogliarsi, consegnare tutti i beni, le donne venivano rasate a zero e poi si dirigevano alle camere a gas correndo attraverso un “tubo”, uno stretto passaggio recintato da filo spinato e le vittime si trovavano di fronte tre camere a gas che loro credevano essere docce, ogni camera a gas aveva una capacità di 180 persone, lì avveniva la gasazione e in mezz’ora chi era entrato era morto. I cadaveri erano trasportati da un vagone fino alla fossa comune. Il trattamento era diverso per gli anziani e malati: i nazisti li convincevano che li avrebbero portati in un luogo di cura e li posizionavano su dei carretti, poi li trasportavano alle fosse e li fucilavano prima di gettarli. Il processo durava tre ore. Quando nel campo arrivava più di convoglio il primo treno era svuotato e ripulito per far spazio al secondo che rimaneva in attesa.
Dai primi trasporti sono stati scelti alcune centinaia di prigionieri che dovevano lavorare nel campo. Cerano sarti, calzolai, artigiani, orafi e poi alcuni accompagnavano le SS e le guardie durante il processo di sterminio, chi non sopravviveva veniva rimpiazzato dai nuovi arrivati. Questo gruppo era composto da circa un migliaio di persone di 150 donne ed era diviso in squadre:
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Lavoratori della piattaforma, dovevano rimuovere i corpi deceduti durante i trasporti, pulire i vagoni e raccogliere gli oggetti abbandonati;
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Lavoratori di “accoglienza”, dovevano separare gli abiti per tipologia, esaminarli e cercare oggetti preziosi o denaro, togliere le stelle gialle cucite sopra;
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I barbieri, loro tagliavano i capelli alle donne che arrivavano e preparavano i pacchi da spedire;
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I lavoratori dello sterminio dovevano rimuovere i corpi dalle camere a gas e portarli alle fosse comuni per poi ripulire le camere
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I “dentisti”, estraevano i denti d’oro dai cadaveri, queste protesi venivano poi utilizzate dai tedeschi per scopi commerciali
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L’ultima squadra invece doveva eliminare le tracce dello sterminio, riesumavano i cadaveri e li bruciavano.
Un evento che ha reso noto il campo è stata l rivolta, un gruppo di resistenti hanno progettato una rivolta come avevano fatto i prigionieri di Treblinka e gli ebrei del ghetto di Varsavia. Il piano era così strutturato: attirare in un luogo isolato gli ufficiali SS e ucciderli, poi con l’arsenale del campo sarebbero fuggiti dal cancello principale per evitare il campo minato circostante. Il 14 ottobre 1943 inizia la rivolta: sono uccisi 11 SS ma la scoperta del cadavere del sergente mette in allerta i guardiani che massacrano i primi detenuti che tentano la fuga, alcuni di loro muoiono per le mine cercando di raggiungere il bosco. In 600 hanno provato a fuggire, di loro la metà è evasa ma 70 sono stati uccisi, 170 sono stati nuovamente catturati e uccisi nei giorni seguenti.
Dopo la rivolta i nazisti hanno deciso di chiudere il campo e occultarne le tracce. Sono stati piantati centinaia di alberi e al suo posto è stata costruita una finta fattoria abitata da una guardia che si spacciava per contadino. Le strutture vicino all’entrate sono state utilizzate fino a luglio del 1944 per il servizio di costruzione tedesco mentre la stazione ferroviaria è rimasta in funzione ino al ’99.
La posizione delle camere a gas è stata individuata solo nel 2014 dallo Yad Vashem dopo 8 anni di scavi archeologici. Nel corso di questi lavori sono stati reperiti diversi oggetti personali che hanno confermato la posizione del campo. Ad oggi è possibile visitare il sito del campo dove è presente una mostra permanente e un museo.
Oggi si è a conoscenza di soli 58 superstiti de campo, alcuni dei quali fuggirono dal campo nella rivolta. Il numero preciso di quelli risparmiati all’arrivo perché inviati ad altri campi è sconosciuto.
DEPORTATI ITALIANI
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Non ci sono evidenze documentate di deportati italiani in questo campo.