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Gedenkstätte Neuengamme

Campo Nazista

Luogo: Germania

Tipologia: lavoro

Apertura: 13 dicembre1938

Liberazione: aprile 1945

Numero morti: 43.000 persone

Visitabile:

STORIA

Nel 1938, sono iniziate le trattative con Amburgo, città tedesca, per l’acquisto da parte della Deutsche Erd- und Steinwerke GmbH (DESt) di una fabbrica di mattoni in disuso e del terreno circostante, situata nel sobborgo di Neuengamme. Il 13 dicembre 1938, il campo entra in attività con l’arrivo dei primi 100 prigionieri provenienti da Sachsenhausen, sorvegliati da 40 guardie provenienti da Buchenwald. Nel gennaio 1940, Heinrich Luitpold Himmler visita Neuengamme facendo diventare l’attività principale del campo, ormai autonomo, la produzione di mattoni per i progetti di edilizia sulla riva dell’Elba. Verso la fine del 1940, il numero dei prigionieri al suo interno arriva a quasi 3000: vengono aperte le prime cave di argilla. Un anno dopo, a seguito degli arrivi da Auschwitz e della cattura dei primi prigionieri di guerra sovietici, il numero dei prigionieri è di 4500: il sovraffollamento provoca un’epidemia di tifo esantematico che fa mettere il campo in quarantena, dal 28 dicembre 1941 al marzo 1942.

 

Tra il 1941 e l’inizio del 1942, iniziano le uccisioni degli inabili al lavoro con iniezioni di fenolo. Nell’aprile 1942, circa 500 prigionieri vengono trasferiti nell’appena costruito campo di Arbeitsdorf; nello stesso anno, viene cambiata la destinazione del campo: dalla fabbricazione di mattoni alla produzione di armi e materiali bellici.

Lì vicino sorse un complesso industriale con diverse aziende e viene dato l’ordine del comando amministrativo delle SS di ridurre il tasso di mortalità nel campo: temporaneamente vennero aumentate le razioni alimentari. Nel maggio 1942, viene messo in funzione un forno crematorio interno al campo; così da evitare il trasporto di cadaveri da cremare ai forni della città di Amburgo. Verso la fine di giugno, i prigionieri sovietici ancora in vita vengono deportati a Sachsenhausen e, nella seconda metà del 1942, arrivano circa 7000 prigionieri da altri campi e dagli arresti della Gestapo. Nell’ottobre dello stesso anno viene allestita una camera a gas: oltre 500 prigionieri sovietici uccisi con il gas (Zyklon B). Nel 1943, arrivano oltre 11000 prigionieri ed in seguito, nel 1944, altri 10000 trasferiti da Auschwitz e dall’Ungheria. Alla fine del 1945, i prigionieri arrivano ad un numero complessivo di 49000: 12000 nel campo principale e 37000 nei campi esterni.

 

Quando viene resa evidente la sconfitta della Germania, iniziano l’evacuazione dei campi e la sistematica distruzione delle prove. L’ordine a Neuengamme arriva il 19 aprile: tutta la documentazione, le forche, gli strumenti di tortura vengono bruciati e le baracche di detenzione completamente ripulite. L’unico sottocampo non evacuato rimane quello di Salzwedel, dove il 14 aprile le 3000 donne detenute vengono liberate dalle forze statunitensi.

Nel marzo 1945, Folke Bernadotte (vicepresidente della Croce Rossa svedese) negozia con Himmler la liberazione di tutti i prigionieri di origine scandinava: insieme ai circa 8000 prigionieri scandinavi, arrivano a Neuengamme altri 12000 prigionieri di varie nazionalità da Theresienstadt e Ravensbrück; ad aprile, circa 4000 di questi vengono portati in un centro di raccolta a Padborg, sul confine con la Danimarca, e poi in Svezia tramite un’operazione di salvataggio detta degli autobus bianchi. In seguito, la Croce Rossa svedese riesce a far uscire oltre 10000 prigionieri dai campi di Ravensbrück e dai campi esterni di Neuengamme.

 

Il 7 aprile, un treno con oltre 400 prigionieri provenienti dal sottocampo di Wilhelmshaven viene attaccato dai bombardieri alleati; più della metà di questi muoiono sul colpo. I sopravvissuti vengono radunati: 140 di loro il giorno dopo vengono portati a Bergen-Belsen ed i rimanenti, l’11 aprile, vengono uccisi sul posto.

 

La notte dell’8 aprile, i bombardieri alleati colpiscono un ulteriore treno fermo alla stazione di Celle, con all’interno circa 4000 prigionieri provenienti dai sottocampi di Salzgitter-Drütte e Salzgitter-Bad: circa la metà perde la vita durante l’attacco, alcuni tentano la fuga ma vengono massacrati dalle SS e dalla polizia, 1100 di questi vengono catturati e 500 di questi costretti a marciare verso Bergen-Belsen.

Circa 600, definiti “inabili alla marcia”, vengono lasciati in una caserma della città dalla quale vengono liberati dalle truppe britanniche il 12 aprile.

 

Verso la metà dell’aprile 1945, due convogli di evacuazione dei campi di Mittelbau-Dora e Hannover-Stöcken transitano nei pressi di Gardelegen; qui la linea ferroviaria, interrotta per danni da bombardamenti, costringe i prigionieri a proseguire a piedi. La sera del 13 aprile, i prigionieri vengono chiusi in un fienile al quale viene dato fuoco: muoiono più di 1000 persone. Il giorno dopo, le truppe statunitensi raggiungono Gardelegen e ordinano alla popolazione di seppellire singolarmente ogni cadavere.

 

Il 20 aprile, viene disposto il trasferimento a Neuengamme di circa 70 prigionieri politici di diversi gruppi della resistenza dal campo di prigionia di Fuhlsbüttel, evacuato in precedenza. Gli uomini e le donne vengono separati: i primi, rinchiusi in un braccio apposito; le seconde, rinchiuse nei bunker delle SS. Durante la notte fra il 21 e il 22 aprile, le donne vengono portate nel bunker di detenzione; una decina vengono impiccate ed una viene picchiata a morte. In seguito, anche gli uomini vengono portati nel bunker di detenzione e metà di loro riescono a barricarsi, ma vengono uccisi la notte successiva da granate lanciate dentro il bunker; i rimanenti vengono impiccati o fucilati, i corpi bruciati nel crematorio del campo.

Convinto che un alto numero di cavie umane avrebbe garantito al Reich risultati scientifici più autorevoli, Himmler affida alle SS il compito di supervisionare i 18000 prigionieri selezionati come cavie umane per gli esperimenti. Questi vengono collocati in una zona d'ospedale, interdetta al resto del campo; la presenza di 20 bambini ebrei prelevati dal Kinderblock di Birkenau venne tenuta nascosta agli altri prigionieri di Neuengamme. Gli agenti patologici microscopici, ancora vivi, della tubercolosi vengono iniettati mediante un tubo calato nello stomaco oppure in endovena; due settimane dopo viene esaminato l’ispessimento dei linfonodi. Nella notte tra il 20 ed il 21 aprile 1945, i 20 bambini di età inferiore ai 12 anni vengono condotti, insieme ai loro sanitari ed una trentina di prigionieri sovietici, nella cantina della scuola di Bullenhuser Damm: un fabbricato che serviva da campo esterno dall’ottobre 1944. A questi bambini viene detto di spogliarsi in vista dell’arrivo dei genitori ma, in realtà, vengono uccisi con un’iniezione di morfina nel cuore così da far sparire le prove delle loro azioni.

 

Tra il 21 ed il 26 di aprile 1945, le SS trasferiscono 10000 prigionieri di Neuengamme a Lubecca, dove vengono imbarcati su tre navi di trasporto. Il 3 maggio, gli aerei britannici attaccano le navi pensando che fossero navi di trasporto truppe: una delle tre riesce a salvarsi mentre le altre due affondano; muoiono 7000 persone. Poche ore dopo, le truppe britanniche entrano nel campo di Neuengamme, completamente vuoto.

Nel maggio 1945, il campo viene usato per quattro settimane per l’accoglienza di sfollati. Dall’estate 1945 all’agosto 1948, viene utilizzato dagli alleati come campo di internamento per i membri delle SS e per i responsabili del partito nazionalsocialista; dal novembre 1945 viene denominato Civil Internmeent Camp N0. 6 (CIC 6). Dopo la restituzione alla città di Amburgo, nel settembre 1948, vi viene istituito un carcere maschile; vengono poi abbattuti alcuni edifici per ampliarlo. Nello stesso anno, per ricordare questo passato, un istituto pedagogico viene costruito sul terreno del campo (oltre l’edificio carcerario della Vierlande). Nel 1953, un sopravvissuto fa realizzare una prima colonna commemorativa sul vecchio orto del campo; un luogo dove le SS facevano spargere come concime le ceneri della combustione del forno crematorio. Attorno a questa colonna commemorativa non vi sono modifiche. Nel 1954, degli ex deportati di questo campo fanno installare una targa commemorativa al suo interno. Nel 1965, un altro memoriale che si compone di una stele, un muro della memoria con le nazionalità incise su tavoletta e la scultura più grande del naturale “Il detenuto morente” vengono eretti. Nel 1970, viene edificato un carcere minorile e l’area diventa non accessibile. Nel 1981, iniziano i lavori per la trasformazione dell'ex campo di concentramento in un luogo di documentazione ed un memoriale: viene costruito il fabbricato che ospita sia un’esposizione sia gli uffici per gli impiegati. Quando, nel 1985, la città di Amburgo dichiara di voler demolire la fabbrica di mattoni vengono fatte forti proteste.

Il Memoriale internazionale è il monumento centrale dei siti della memoria del campo di Neuengamme.

 

La Casa della memoria, all’inizio un centro di documentazione, è uno spazio commemorativo dei siti di Neuengamme. Nel 1995, un’area per un’esposizione viene trovata nell’ex Walther-Werke. Dai muri della galleria pendono dei rotoli con i nomi delle vittime ordinati per data: sono circa 20000 nomi e per quelli di cui non si conosce l’identità c’è uno spazio particolare con numerosi rotoli vuoti sotto l'iscrizione “Noi pensiamo alle vittime sconosciute”. Nella zona centrale della casa si trovano due plastici di tutto l'insediamento del campo nazista. In una sala annessa è conservato in una vetrina il libro originale che recensisce i morti del campo e che è ancora leggibile. Vicino a questa vetrina, attraverso la finestra, si vede il prato dove erano deposte le ceneri dei morti utilizzate come concime per l’orto del campo; qualche cipresso dona a questo luogo del ricordo un’atmosfera da cimitero.

 

La disperazione di Meensel-Kiezegem, monumento eretto il 29 aprile 1998 in ricordo degli abitanti di Meensel-Kiezegem che tra l’1 e l’11 agosto 1944 vengono imprigionati dai nazisti. Da qui, 61 vengono deportati a Neuengamme di cui solo 8 sopravvissuti.

La lapide Het drama van Putten viene eretta in ricordo di oltre 600 olandesi dai 15 anni in su, di Putten, vittime di una razzia effettuata su ordine del comando della Wehrmacht, il 1° ottobre 1944. Il 2 ottobre 1944, vengono condotti nel campo di Amersfoort e, da qui, nel campo di Neuengamme. Dei 600, meno di 50 fanno ritorno a casa.

 

Il monumento In ricordo dei deportati dell'insurrezione di Varsavia del 1944 fa riferimento all’insurrezione di Varsavia nel 1944, seguita da una repressione da parte della Wehrmacht: 10000 membri dell’Armia Krajowa vengono deportati nei campi nazisti; circa 6000 di questi vengono trasferiti a Neuengamme e nei suoi sottocampi. Il numero totale di queste vittime è di 7500.

 

Il Monumento alle vittime russe di Neuengamme è un monumento che fa parte dei siti commemorativi del campo di Neuengamme ma si trova sul terreno del cimitero di Amburgo-Bergedorf, la sua installazione è questa poiché la maggior parte delle vittime sovietiche del campo di Neuengamme riposano in quest’ultimo. Oltre i monumenti di sopra elencati, vi sono anche: il Carro merci, la Casa prefabbricata, il Danske i tysk koncentrationslejr, il Monumento alle vittime omosessuali e la Strada dei deportati.

DEPORTATI ITALIANI

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Non ci sono evidenze documentate di deportati italiani in questo campo.

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